Primo passo contro gli sbarchi: distribuire i profughi nella Ue

Primo passo contro gli sbarchi: distribuire i profughi nella Ue

RomaQuel che il vertice Ue straordinario sull'immigrazione aveva accuratamente trascurato, il Parlamento europeo ripropone. Se l'appuntamento voluto da Renzi dopo il naufragio del 18 aprile s'era concluso con poche misure concrete e molti paletti, ieri a Strasburgo la plenaria ha votato a larghissima maggioranza una risoluzione congiunta che impegna la Commissione europea a stabilire «quote obbligatorie da assegnare ai singoli stati membri per distribuire i richiedenti asilo». Uno dei punti sui quali il vertice s'era concluso con un nulla di fatto, per i tanti veti - tra cui quello britannico - a ridiscutere come «spalmare» i flussi di immigrazione tra gli Stati. Già la scorsa settimana era stato il Ppe, riunito a Milano, a trovare un accordo incentrato sulle quote obbligatorie, e ieri gli altri gruppi dell'Europarlamento si sono allineati alla risoluzione. Che prevede, inoltre, che «i singoli Paesi facciano pieno uso delle opzioni già esistenti per concedere visti umanitari», e «considerino seriamente l'ipotesi di utilizzare la direttiva del 2001 sulla Protezione Temporanea», che fu approvata nel 2001 per l'emergenza in Kosovo. Il testo della risoluzione è una wish list del Parlamento Ue diretta alla Commissione di Junker, che il prossimo 13 maggio dovrebbe presentare le nuove strategie dell'esecutivo europeo sull'immigrazione.

Anche la triplicazione dei fondi destinati al programma Triton di Frontex sono stati valutati dal Parlamento riunito a Strasburgo, che oltre a «ribadire l'appoggio» per l'aumento degli stanziamenti ha chiesto alla Commissione di allargare il mandato della missione, sia espandendo l'area di intervento di Triton che modificando l'approccio, ossia prevedendo anche le operazioni di « search and rescue » finora escluse. La risoluzione insiste anche sul punto della lotta agli scafisti, chiedendo ai Paesi Ue di collaborare con Europol e Eurojust per contrastare i signori del traffico di essere umani «dentro e fuori i confini Ue», appoggiando poi le Nazioni unite nei negoziati per ristabilire il Libia e Siria governi democratici.

«Quello approvato è un testo molto positivo ed è il risultato della riunione del Ppe della scorsa settimana sulle quote obbligatorie», spiega il vicepresidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, rivendicando il risultato anche come «vittoria politica di Fi», ricordando l'incontro tra il capogruppo Ppe Manfred Weber e Silvio Berlusconi.

«C'è soddisfazione - prosegue l'eurodeputato azzurro - anche per la conferma che i tedeschi siano stati tra i più sensibili al tema: non è più un problema di immigrazione, ma a una vera e propria emergenza umanitaria e geostrategica della quale deve farsi carico non solo l'Ue ma anche Onu e Croce rossa».

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