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"Legge con gravi criticità". Tutte le spine del pass

Il Garante boccia il decreto: "Modifiche a tutela delle libertà delle persone". Scontro sui tamponi

Privacy, costi e sicurezza. Tutte le spine del pass: "Legge con gravi criticità"

Il certificato verde per andare in vacanza bollato come lacunoso prima di nascere. Il documento riceveo un sonoro richiamo dal garante della privacy che sottolineato la necessità di tutela dei diritti e delle libertà delle persone. Il provvedimento formale inviato a tutte le autorità competenti e anche al presidente del Consiglio, Mario Draghi, imputa insoddisfacente la misura relativa alla protezione dei dati personali oltre ad annoverare una serie di rischi: scadenze, dati inesatti, mancati aggiornamenti, integrità e riservatezza, che si andrebbero a ripercuotere con gravi effetti sulla libertà di spostamento individuale.

«La norma appena approvata per la creazione e la gestione delle certificazioni verdi presenta criticità tali da inficiare, se non opportunamente modificata, la validità e il funzionamento del sistema previsto per la riapertura degli spostamenti durante la pandemia», è l'indicazione del garante che sottolinea oltremodo anche il contrasto con quanto previsto dal regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali. E infatti il decreto non definisce con precisione le finalità per il trattamento dei dati sulla salute degli italiani mentre lascia spazio a molteplici e imprevedibili utilizzi futuri, in potenziale disallineamento anche con analoghe iniziative europee. Non viene specificato chi è il titolare del trattamento dei dati, in violazione del principio di trasparenza, rendendo così difficile se non impossibile anche l'esercizio dei diritti degli interessati: ad esempio, in caso di informazioni non corrette. Senza contare che la bozza del certificato verde acclusa al decreto 52 del 22 aprile, a leggere la nota del garante, comprenderebbe un utilizzo eccessivo di dati sui certificati da esibire in caso di controllo, in violazione del principio di minimizzazione (data di scadenza del green pass, o data di ultimata vaccinazione).

Tra andata e ritorno dalle vacanze il costo medio per 4 persone, una famiglia standard, potrebbe superare i 200 euro, ammesso che il viaggio sia solo verso un'unica località. Diversamente si dovrebbero conteggiare almeno 100 euro a tratta ogni 48 ore per tamponi e test antigenici. Quanto invece alle modalità per registrare l'avvenuta indagine virale e sierologica queste sarebbero disallineate anche con analoghe iniziative europee.

Già, perché a partire dalla prossima settimana il parlamento europeo in seduta plenaria discuterà anche di certificato Covid 19. Così a oggi dovrebbe chiamarsi e conterrebbe, a quanto raccontato da fonti parlamentari, poche analogie e troppe differenze con quello italiano. La certificazione Ue avrà un codice QR e dovrà essere informatizzato in una banca dati (gateway) internazionale aggiornata. In Italia il processo di digitalizzazione, soprattutto nella maggioranza delle regioni del Centro-Sud, non contempla una rete adeguata che supporti Asl, farmacie e distretti sanitari affinché un gateway europeo si possa connettere per l'entrata e l'uscita dei dati in tempo reale. Il nostro certificato rilasciato dalla Asl dopo la vaccinazione è essenzialmente cartaceo, tranne in pochi territori, altrettanto quello rilasciato dalla farmacia per il tampone o dal medico di famiglia dopo aver contratto il Covid ed essere guariti.

Il caso estivo pare garantito.

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