La pro Pal Albanese eroina del Pd. E Bari le regala le chiavi della città

Il sindaco dem Leccese e il governatore celebrano la relatrice delle Nazioni Unite. Emiliano accoglie la proposta di boicottare in Puglia i prodotti "made in Israel"

La pro Pal Albanese eroina del Pd. E Bari le regala le chiavi della città
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Dopo il convegno alla Camera indetto dal M5S, arriva la consegna delle chiavi della città di Bari da parte del sindaco dem Vito Leccese. Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati, è sempre più contesa dai partiti di centrosinistra che vedono in lei una nuova icona.

"Sono onorata di ricevere queste chiavi, sappiate che intendo usarle", ha esordito la funzionaria nel corso della cerimonia. "Queste chiavi sono simboliche ma le sanzioni americane non sono un atto simbolico, non hanno precedenti, creeranno il congelamento di tante mie relazioni, sono tecniche di intimidazioni mafiose, ma io so come reagire. Schiena dritta, testa alta. È il solo modo per resistere alle intimidazioni", ha aggiunto Albanese parlando della decisione degli Usa di sanzionarla in quanto promotrice di una campagna politica ed economica anti-americana e anti- israeliana. E ancora: "Da figlia del Sud conosco bene le piaghe della criminalità organizzata. Cosa ci insegnano la Puglia, Bari, o la Sicilia? Che alla mafia si resiste tutto assieme, a testa alta e schiena dritta". La funzionaria dell'Onu ha poi definito tutto questo "un'aberrazione" e ha attaccato il governo Meloni silente nei suoi confronti e "corresponsabile, in diversi modi, di quanto sta accadendo". Albanese ha criticato l'esecutivo che non ha sospeso il memorandum d'intesa con Israele, "uno Stato accusato di crimini di guerra e, oggi, di genocidio". E ancora: "A un'illegalità manifesta si è risposto con un impunità protratta, di cui siamo legalmente responsabili anche noi". Secondo Albanese "il genocidio è un crimine perseguibile universalmente" e "anche le corti italiane possono attivarsi".

Il sindaco Leccese, invece, ha spiegato così la sua scelta: "Pur consapevoli di non avere né competenze in materia di relazioni internazionali, né gli strumenti e la forza per cambiare il mondo, voltarsi dall'altra parte non è mai stata una possibilità". Dopo la cerimonia di consegna delle chiavi, Albanese ha dialogato al teatro Kursaal Santalucia con il presidente della Puglia Michele Emiliano per la presentazione del suo libro Quando il mondo dorme. Emiliano ha spiegato: "La Puglia ha bisogno di rafforzare legami e strategie comuni sul piano della giustizia internazionale, anche per non rischiare l'isolamento di fronte alla tragedia in corso in Palestina. E l'incontro con Francesca Albanese va in questa direzione". Emiliano ha ribadito "l'indisponibilità" della Regione "a intrattenere rapporti istituzionali con il governo Netanyahu". E poi ha aggiunto: "Serve un salto di qualità. Il boicottaggio non violento dei prodotti made in Israel può essere uno strumento per ottenere un cambio di passo".

Durissimo il centrodestra che nei giorni scorsi aveva chiesto di revocare la sua decisione e che ieri ha manifestato con il cartello "Non in mio nome" fra le mani. Maurizio Gasparri ha annunciato che presenterà un'interrogazione parlamentare "sul fatto che pubblici sostenitori di un'associazione terroristica come Hamas e del massacro del 7 ottobre, possano farsi pubblicità strumentalizzando le nostre istituzioni democratiche".

Il senatore azzurro, infine, ricorda la presentazione del rapporto Dall'economia dell'occupazione all'economia del genocidio che si è tenuta alla Camera lo scorso 29 luglio quando Albanese "si è fatta un selfie, largamente diffuso, con Suleiman Hijazi, noto fiancheggiatore di Hamas". Nell'interrogazione, Gasparri chiederà spiegazioni su un'iniziativa "unilaterale e del tutto arbitraria, del sindaco di Bari, in una fase delicata degli equilibri internazionali".

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