Milano Escono dalla scena del processo Ruby due tra gli episodi su cui più si erano impegnati i pm e che più avevano allazzato le cronache: la convocazione delle Olgettine ad Arcore nel gennaio 2011, indicata a lungo come il momento clou del depistaggio delle indagini sulle cene di Silvio Berlusconi, e la telenovela della presunta parentela tra Ruby e il presidente egiziano Hosni Mubarak. La Procura della Repubblica ha depositato le richieste di archiviazione dei procedimenti d'accusa che ruotavano intorno a questi due episodi, ritenendo che su entrambi non ci fossero elementi sufficienti a sostenere in giudizio le accuse.
Per il primo episodio, la richiesta di archiviazione riguarda i due difensori «storici» di Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini e Piero Longo, che i pm milanesi avevano incriminato con l'accusa di concorso in corruzione in atti giudiziari per avere partecipato il 15 gennaio 2011 ad una riunione ad Arcore con diciotto delle giovani donne che pochi giorni prima erano state perquisite dalla polizia nel blitz che segnò l'esplosione mediatica del caso Ruby, e che oggi compaiono tra le imputate di falsa testimonianza e corruzione giudiziaria. La Procura, in un provvedimento di quattro pagine, prende atto che non ci sono elementi per accusare Ghedini e Longo di avere in quella occasione istigato le ragazze a mentire promettendo benefici economici.
Stessa sorte per l'altro episodio clou, a lungo sviscerato nelle aule dei due processi celebrati finora sulle «cene di Arcore»: il vertice italo-egiziano del 2010 a Villa Madama, in cui Silvio Berlusconi avrebbe raccontato a Mubarak di avere conosciuto una ragazza imparentata con lui. Per la difesa del premier, era la prova della buona fede di Berlusconi quando l'anno dopo intervenne sulla questura di Milano dove Ruby era stata portata. Per avere confermato questa versione, erano stati incriminati per falsa testimonianza alcuni partecipanti al vertice, tra cui l'ex viceministro Bruno Archi. Adesso arriva la richiesta di archiviazione. La Procura non si spinge a scrivere che era tutto vero, ma ammette che possano esserci stati fraintendimenti.
Archiviazione anche per Valentino Valentini, consigliere di Berlusconi, e per il suo caposcorta Giuseppe Estorelli, incriminati per avere confermato la versione di Berlusconi sui contatti con la questura di Milano la
notte del fermo di Ruby; e, grazie a un ripensamento dell'ultimo momento dei pm, anche per l'allora europarlamentare Licia Ronzulli e per suo marito Cerioli, colpevoli di avere negato che ad Arcore accadessero scene hot.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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