Prodi: "In Italia ci vorrebbe un solo sindacato"

L'ultima proposta del Professore: "Il pluralismo sindacale non giova al Paese, è una concorrenza che non ha senso perché il Paese è unico"

Prodi: "In Italia ci vorrebbe un solo sindacato"

Romano Prodi propone un solo sindacato in Italia: "Se il paese avesse un solo sindacato sarebbe meglio. Il sistema industriale è uno solo, al suo interno ci sono diverse proprietà. Sarebbe meraviglioso che succedesse la stessa cosa con i sindacati". Questa è l'ultima idea del Professore, avanzata nel corso dell'intervista rilasciata a Paolo Mieli all'evento per i 110 anni di Confindustria alle Ogr di Torino: "Lo sostengo da tanti anni. Il pluralismo sindacale non giova al Paese perché per definizione un sindacato deve andare più avanti dell'altro e in questo caso la concorrenza non può essere virtuosa". Perciò l'ha definita "una concorrenza che non ha senso perché il Paese è unico".

Sul Pil sotto le attese è intervenuta Emma Marcegaglia, presidente dell'Eni: "Siamo preoccupati. L'Italia è un Paese che da anni non cresce e quest'anno ha la crescita più bassa d'Europa. Alla lunga questo crea problemi. Noi in quanto grandi esportatori risentiamo dell'andamento della Germania, quest'anno farà +0,5%. Dobbiamo tornare a crescere". Ma l'ex presidente del Consiglio ha voluto precisare: "Io penso che questo rallentamento sia temporaneo, c'è stato e non ci voleva anche questo coronavirus a complicare le cose. Dobbiamo essere ottimisti e avere fiducia perché le crisi passano, ma se abbiamo un disegno forte vinciamo".

"Stagione riformista anticiclica"

Vincenzo Boccia ha preso come punto di riferimento il modello Morandi: "Il ponte Morandi dimostra che dopo un trauma fisico riusciamo in tempi brevi a realizzare un nuovo ponte. Quel modello dovrebbe essere il modello dell'intero Paese"". Il leader degli industriali sostiene che vi è l'estrema necessità di "costruire una grande stagione riformista anticiclica, europea, di cui l'Italia potrebbe essere protagonista". Dunque niente "flessibilità in chiave europea" ma "infrastrutture, con un piano molto forte, consolidare il mercato domestico europeo e costruire una operazione di reazione all'economia che rallenta".

Il presidente di Confindustria ha poi colto l'occasione per ribadire che l'associazione degli industriali è "una grande istituzione che negli anni si è trasformata: non solo categoria, quindi sindacato d'impresa, ma anche attore sociale".

E tutto ciò significa da una parte essere "ponte tra gli interessi delle imprese e gli interessi del Paese", dall'altra avere "una idea di società, avere una idea delle sfide della società italiana: ridurre i divari tra imprese, persone e territorio".

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