Dopo Enrico Letta, torna all'attacco pure Romano Prodi, che non perde occasione di criticare Matteo Renzi. E lo fa anche lui in uno dei salotti chic di Mamma Rai, quello di Fabio Fazio, dove è andato a presentare il suo ultimo libro, "Missione incompiuta".
Incompiuta come l'Ulivo, partito con entusiasmo, ma poi appesantita dalle tante, troppe anime presenti, come ha spiegato il Professore: "È stato un grande momento", ammette, "Ma il mondo è cambiato e ognuno va per la strada". Poi la stoccata a Renzi: "Nella mia vita politica ho conosciuto molti leader e quelli che mi hanno sempre colpito sono coloro che dopo una accurata analisi e dopo consultazioni, tenendo conto di tutte le realtà, dicevano di sì o di no. E poi, solo dopo, decidevano. Come Helmut Kohl. Ma guai alla decisione che precede l'analisi, in quel caso è un colpo di cocciutaggine". A quel punto Fazio chiede se ha un consiglio da dare al premier attuale. "Non do consigli a nessuno", replica lapidario lui, che aveva esordito con una battuta la stretta di mano di oggi con il segretario Pd: "Tutto è bene quel che finisce bene".
Brucia ancora però la ferita dei 101, quelli che lo hanno "impallinato" quando poteva essere nominato successore del primo settennato di Napolitano: "Erano almeno 120, visto che avevo capito che
avrei avuto 15-20 voti fuori dal Pd. Chi sono? Nessuno lo sa, è una cosa che non sa nessuno, è l'unico segreto italiano... Ma non porto rancore nei confronti di nessuno perchè ho una grande fortuna, non ricordo nulla...".
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