Per la nostra industria è una piccola-grande rivincita nei confronti di quella tedesca: nel dicembre scorso la produzione è cresciuta dell'1,4% rispetto a novembre, mentre rispetto a dicembre 2016 l'andamento è stato molto più sostenuto, con un +6,6%, nonostante i giorni lavorativi siano stati 20 contro i 21 di dicembre 2015.
In Germania, al contrario, il comparto industriale ha dovuto fare i conti con un crollo produttivo nell'ultimo mese del 2016 pari al 3%. Colpa della manifattura, il cuore economico del Paese, un settore altrettanto importante per l'Italia. E che gira a pieno regime, in controtendenza non solo nei confronti della Germania, ma anche di Spagna e Francia. Lì la produzione cala, nella penisola no. Merito soprattutto dei mezzi di trasporto, dalle auto alle moto passando per bus e mezzi pesanti, che hanno mostrato una crescita del 2,1% su base mensile, del 12,2% annuale e del 5,1% nell'intero 2016.
Un andamento virtuoso dell'industria italiana, «che il Governo dovrebbe valorizzare», auspicano Federconsumatori e Adusbef, evitando soprattutto nuove tasse, a partire dall'aumento delle accise sui carburanti, secondo Federconsumatori. Coldiretti invece sottolinea il ruolo avuto dal settore alimentare (+6%) grazie alle festività: le famiglie italiane hanno infatti speso 4,4 miliardi, il 2% in più dello scorso anno.
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