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"Pronta la tassa sui giganti del web"

Il sottosegretario: "Diversi i miliardi non pagati al fisco italiano dalle multinazionali"

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Sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alessio Butti, il presidente Mattarella ha detto che i giganti del web non possono pretendere di essere al di sopra della legge. Davvero il governo si muoverà subito inserendo la global minimum tax già in manovra?

«Le parole del presidente Mattarella sottolineano un principio fondamentale e incontestabile: nessuno può considerarsi esente dal rispettare le regole e le leggi vigenti. Oggi il fisco italiano registra diversi miliardi di euro di tasse non pagate da parte delle grandi multinazionali. Si tratta di operatori commerciali globali che vendono ovunque nel mondo, ma non pagano le tasse dovute nei Paesi in cui le transazioni vengono effettivamente fatte. Quanto all'inserimento in manovra, penso che siano stati fatti i primi passi formali perché tutto venga portato a compimento con efficacia».

Il ministro Giorgetti ha parlato di un governo che saprà prendere decisioni che danno fastidio, lasciando intuire interventi imminenti sui giganti del web. È in atto una consultazione avviata dal Mef per l'attuazione della direttiva Ue sull'imposizione minima: l'applicazione italiana avrà caratteristiche diverse? Si andrà oltre il 15%?

«Le osservazioni del ministro Giorgetti riflettono l'approccio risoluto di questo governo. La consultazione avviata dal Mef sul decreto di attuazione della Direttiva 2022/2523 ha l'obiettivo di attivare quanto prima l'imposizione fiscale. Quanto alla percentuale da imporre, mi preoccuperei al momento di suggerire quella indicata dalla Global Minimum Tax del 15% e condivisa a livello globale. Si tratta di una soglia che può essere sempre sottoposta a revisione nazionale o internazionale, se le condizioni dovessero suggerirlo o addirittura imporlo».

Nell'epoca dell'intelligenza artificiale, i giganti del web potrebbero prendere ancora più potere. Un testo unico di regole per il settore si impone. Dovremo aspettare tanto per averlo?

«Quel potere a cui lei fa riferimento, i giganti del web lo hanno già da tempo. Questo vuol dire che non sarà facile per gli Stati stabilire assetti normativi strutturali con una semplice imposizione dall'alto. Si dovrà forse aprire una fase negoziale inedita, in cui Stati sovrani dovranno trattare con poche e grandi multinazionali che godono di forti ramificazioni per effetto dei servizi offerti a centinaia e centinaia di milioni di utenti sparsi per il globo».

E quanto all'intelligenza artificiale? Si prevedono ulteriori smottamenti...

« Qui sarà necessario che ogni nazione si doti di competenze proprie con programmi di ricerca ampi e proiettati verso le esigenze future. Il governo italiano sta lavorando per definire una propria strategia nazionale sull'intelligenza artificiale».

Il governo è molto attivo su diversi dossier industriali. A proposito di Tim, è nata questa alleanza con il fondo americano Kkr. Come si pensa di superare i problemi con i soci di Vivendi, che puntano a una valutazione della rete di 31 miliardi?

«I rapporti tra Tim e il socio di maggioranza Vivendi sono un problema interno ad una società importante e quotata in Borsa. L'azione del governo rappresenta un intervento di sostegno a una soluzione. Il resto è questione che dipende dalle relazioni tra azionisti».

Tim è un operatore che ha in carico diversi investimenti del Pnrr. Come stanno andando i progetti per la digitalizzazione del Paese?

«Non posso che ribadire quanto ho avuto modo di dire in più occasioni. I progetti per la digitalizzazione procedono complessivamente bene. Il mio dipartimento non ha mancato, fino ad ora, un obiettivo. Se poi entriamo nello specifico ambito della costruzione delle reti finanziate dal Pnrr, come lei chiede, va detto che gli operatori hanno, come è ben noto e pubblicato sui siti istituzionali, ritardi vistosi».

A breve da Bruxelles arriverà il responso sulle richieste di modifica al Pnrr. Ci saranno problemi?

«Gli esperti del nostro dipartimento per la Trasformazione Digitale stanno tenendo incontri con i colleghi della Commissione Ue per discutere e presentare le modifiche proposte, ma grazie al gran lavoro del ministro Fitto siamo ottimisti sull'esito finale».

Dal 5 al 7 ottobre si terrà ComoLake2023, la Cernobbio del digitale. Chi vi parteciperà e quali saranno le principali tematiche?

«Avremo una rappresentanza davvero significativa del governo: 10 ministri hanno già confermato la loro presenza. Saranno affiancati da circa 80 tra politici, imprenditori ed esperti del mondo digitale. I panel affronteranno temi come le imprese nel metaverso, le sfide e le opportunità legate all'intelligenza artificiale, e le intersezioni tra energia, geopolitica, mercati e digitalizzazione.

Inoltre, verranno discusse le tematiche legate alla sostenibilità dei trasporti, sia di persone che di merci».

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