La proposta delle pmi: "Ora il Cnel si autoriformi"

La proposta delle pmi: "Ora il Cnel si autoriformi"

Roma. Se avesse potuto votare il referendum costituzionale del 4 dicembre per parti separate, sull'abolizione del Cnel il neopresidente dell'organo costituzionale, Tiziano Treu, avrebbe messo un bel no. Ma tant'è, come ha detto al Corriere, «sarebbe stato disdicevole farlo marcire» visto che, nonostante lo stop imposto dalla commissione Affari costituzionali del Senato, ci sarebbe ancora un margine per riformare quello che è ormai è diventato un immenso archivio dei contratti di lavoro. Anzi, secondo alcune fonti bene informate, ci sarebbe una corsa delle associazioni datoriali (quasi tutte schierate per il Sì) a nominare i propri rappresentanti al Cnel.

Insomma, c'è tanta voglia di corpi intermedi nonostante Renzi sia ancora in sella. Ecco perché Confimprenditori, praticamente l'unica associazione imprenditoriale ad aver detto convintamente No, vede le proprie convinzioni rafforzarsi. «Sarebbe stato un grave errore cancellare uno spazio di confronto tra ceti produttivi e politica», dichiara il presidente della confederazione Stefano Ruvolo, ribadendo che «nessuno rimpiange la paralisi indotta dai vecchi riti concertativi, ma questo non implica la cancellazione del confronto istituzionale tra politica, associazioni datoriali e mondo sindacale». Secondo Ruvolo, il Cnel va riformato «restituendogli i poteri e le funzioni che costituzionalmente gli sono riconosciuti, rendendolo più snello e meno costoso e aprendolo a forze nuove che raccolgono le nuove istanze imprenditoriali, soprattutto nel campo delle pmi».

La riforma, spiega Confimprenditori, «non deve limitarsi, come dice Treu, al trasferimento del pagamento dell'indennità dei consiglieri alle associazioni che li designano, ma deve consistere nell'autofinanziamento, con una quota congrua, da parte delle associazioni che ne fanno parte» in modo da rilanciarle su basi nuove. «Del resto se organismi come il Cnel esistono in tutta Europa - conclude Ruvolo un motivo ci sarà».

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