Arrabbiato. Ma soprattutto deluso. Da Fitto e anche da quel Francesco Schittulli che, indicato proprio da Berlusconi come candidato forzista, ha fatto poi il salto della quaglia e sposato tutte le tesi dell'ex ministro di Maglie. Il Cavaliere è ancora in Sardegna e oggi rientrerà ad Arcore ma da villa Certosa continua a lavorare sul «file» delle Regionali. Ormai, con la conferenza stampa di Schittulli a Bari, la frattura è inevitabile. «Noi siamo sempre stati leali, gli altri no - scuote la testa l'ex premier -. Adesso è chiaro che c'era una manovra per indebolire Forza Italia». Ma, al di là del caso Puglia, Berlusconi analizza gli effetti della spaccatura su tutto il fronte dei moderati: «Con i piccoli protagonismi alla Fitto il centrodestra non andrà da nessuna parte. Avanti così e ci vorranno anni per ricostruire quello a cui ho sempre lavorato una vita: l'unità di tutti i moderati». Ce l'ha con Fitto, reo di «frantumare la coalizione» e di «regalare il Paese a Renzi». Il ragionamento dell'ex premier: «I nostri elettori non sono ideologici e se ci vedono divisi vanno altrove. Stiamo dando un pessimo spettacolo. Colpa della solita esasperante sete di potere. Che delusione».
Il problema è che, se davvero la spaccatura verrà ufficializzata, Forza Italia dovrà trovare un suo candidato alternativo a Schittulli. Nell'entourage del Cavaliere si giura che di nomi ancora non ne sono stati fatti ma le ipotesi già iniziano a circolare. Una è quella di Adriana Poli Bortone, ministro del primo governo Berlusconi, leccese, oggi senatrice. Lei di voti ne ha parecchi a Lecce e in tutto il Salento ma c'è una piccola controindicazione. Poli Bortone è in Fratelli d'Italia che, da tempo, s'è schierata apertamente con Schittulli; e per il partito di Giorgia Meloni sarebbe un po' complicato spiegare i motivi di un ripensamento. Altro nome di peso: Francesco Paolo Sisto, fine avvocato barese e deputato alla sua seconda legislatura. È vero che è sempre stato ritenuto vicinissimo a Fitto (anche perché è da anni il suo legale, ndr ) ma è vero anche che ha sempre lavorato per unire e mai per dividere. E fino all'ultimo s'è speso per scongiurare una scissione ora inevitabile. Sisto sarebbe un peso massimo ma facilmente declinerebbe l'invito a correre. Oppure, l'altra soluzione, sarebbe mettere in campo lo stesso segretario regionale di Fi, Luigi Vitali. Il quale, sibillino, risponde ai cronisti: «Non escludo niente né come alleanze né come candidati». Nei prossimi giorni sarà tormentone sul totocandidato; in ogni caso i rapporti con i fittiani stanno precipitando. Il consigliere politico di Berlusconi, Giovanni Toti, colpisce il punto debole della strategia fittiana: «Si litiga per una candidatura in più e si evita di mettere la faccia sulle elezioni per riconquistare dal basso gli elettori. Avevo chiesto a Fitto di candidarsi in Puglia come io ho fatto in Liguria e anche altri dirigenti avrebbero dovuto fare».
Per quanto riguarda le altre Regioni, Berlusconi confida di chiudere in fretta anche i capitoli Marche e Toscana.
In Toscana i nomi sono quelli che girano da mesi: il sindaco di Pietrasanta Massimo Mallegni, il consigliere regionale Stefano Mugnai e il capogruppo a Palazzo Vecchio, Marco Stella. Nelle Marche, invece, si dovrebbe chiudere sul governatore uscente Gian Mario Spacca. Unico problema: la Lega non ne vuole sapere di appoggiarlo perché nella coalizione c'è anche l'Ncd.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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