Giorgia Meloni si presenta battagliera all'appuntamento con Sergio Mattarella. Vestito rosso, accompagnata dai capigruppo di Camera e Senato, Fabio Rampelli e Stefano Bertacco (Guido Crosetto è all'Ospedale Gemelli per alcuni controlli d'urgenza per un possibile rischio di infarto) la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni scherza con i cronisti: «Volevamo venire in autobus ma la Raggi ha tagliato le corse e non passano...». Un siparietto anche con l'ex Iena Enrico Lucci, al quale risponde con un ironico «c'ho l'ansia».
La sostanza politica arriva, naturalmente, dopo il faccia a faccia con il capo dello Stato. Giorgia Meloni detta tre indicazioni. Primo: Fratelli d'Italia chiede che il presidente del Consiglio incaricato sia Matteo Salvini. Secondo: non sosterrà alcun governo che non sia a trazione centrodestra, quindi nessuno spazio per alternative tecniche. Terzo: se ci sarà un altro giro di consultazioni, la leader di Fdi chiederà agli alleati di presentarsi con una delegazione unica, così da blindare anche simbolicamente l'unità della coalizione di centrodestra.
L'affondo iniziale, però, è sula legge elettorale. «A causa di una legge elettorale che Fdi non ha votato siamo in questa situazione. Ciò non toglie che lo scorso 4 marzo quasi il 40% degli italiani ha dato la fiducia a forze di centrodestra. Per questo - prosegue la Meloni - non siamo disposti a sostenere alcun governo che non sia un governo a trazione centrodestra, ciò significa anche che non siamo disponibili a far parte di un governo che non tenga compatto il centrodestra. Non accettiamo veti. È normale che chi è arrivato secondo provi a tendere trappole a chi è arrivato primo, l'importante è non cascarci. Ho sentito parlare di contratti, ma le proposte di contratto le dovrebbe fare chi è arrivato primo, non chi è arrivato secondo».
La sintesi è che «Fdi è disponibile a parlare con tutti per arrivare a un governo a guida centrodestra per realizzare alcuni punti irrinunciabili del nostro programma. Non siamo disposti a sostenere alcun governicchio che nasca e duri per occuparsi della legge elettorale e far tutto fuorché quello. Piuttosto che un altro governo Gentiloni meglio le urne. Per questo questa mattina abbiano depositato una proposta di legge per inserire il premio di maggioranza all'interno della legge elettorale e abbiamo scritto a Fico per inserirlo tra i provvedimenti urgenti perché almeno se si tornasse alle urne gli italiani potranno sapere il giorno dopo di avere un governo». L'indicazione per il leader della Lega non è in discussione: «Abbiamo chiesto al presidente l'incarico per Salvini, se poi con Salvini non si riuscisse spetterebbe soprattutto a lui trovare una seconda persona». In ogni caso «è necessario che il centrodestra, in quanto prima coalizione metta insieme un decalogo di cose fondamentali, e vada a chiedere ai parlamentari se sono d'accordo».
In questo senso, «si può anche parlare di un governo di minoranza, i numeri non sono impossibili». Infine l'affondo sull'unità della coalizione: «Se ci fosse altro giro consultazioni al Quirinale io proporrò agli alleati di centrodestra di presentarci insieme».
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