Volete scongiurare la guerra in Ucraina? Queste sono le nostre condizioni. Il 15 dicembre del 2021 un messaggio più o meno di questo tenore comparve sulle pagine Facebook, Twitter e Telegram del ministero degli Esteri di Mosca. In sostanza il Cremlino chiedeva agli Stati Uniti e alla Nato un elenco di garanzie di sicurezza, inclusa la promessa di non espandere ulteriormente a Est l'Alleanza Atlantica, per non invadere. Ieri il segretario Stoltenberg ne ha parlato in audizione al Parlamento europeo, ma con i toni di chi stesse rivelando al pubblico un clamoroso scoop. In realtà Andrey Kortunov, capo del Consiglio russo per gli affari internazionali, intervistato da Moscow Times, sostiene che la notizia «era alla portata di tutti, ampiamente diffusa, ma è stata ignorata. Si potevano trovare accordi, aprire trattative. Purtroppo è stato eretto un muro, ed è accaduto quello che sappiamo». Aldilà del braccio di ferro dialettico, nel documento Putin chiedeva alla Nato un impegno di non espansione senza condizioni, fino alla rimozione delle infrastrutture militari dei Paesi che avevano aderito alla Nato dal 1997. «Ci siamo rifiutati - dice Stoltenberg - e Mosca ha ottenuto l'opposto: una maggiore presenza della Nato a Est, l'adesione della Finlandia e quella imminente della Svezia». Il 15 dicembre di due anni fa, vale la pena ricordarlo, Putin aveva già ammassato circa 100mila uomini ai confini: parlava di garanzie di sicurezza, ma nello stesso frangente disegnava i dettagli dell'Operazione Speciale.
A Bruxelles Stoltenberg ha anche tracciato un bilancio della controffensiva. «Non abbiamo mai visto nella storia così tante mine come in Ucraina, ma Kiev sta facendo progressi e guadagna terreno. Sono poche centinaia di metri al giorno, ma significa che Mosca perde e arretra». Il segretario della Nato si riferisce ai risultati che Kiev sta ottenendo a Sud (sottolineati anche da Blinken) dove la 47ª brigata «Magura» viaggia verso Melitopol dopo aver conquistato Robotyne, con vista sulla Crimea. Segnali positivi sono arrivati anche da Bakhmut, mentre Kupyansky, Lymansky, Avdiivsky e Mariinsky vedono Mosca in vantaggio. Secondo il maggiore Oleksandr Sak, comandante della «Magura», la Russia starebbe correndo ai ripari spostando le sue forze sul fronte orientale da altre aree del Paese. Per il Pentagono entro la fine dell'anno Kiev sfonderà tutte le linee nemiche a Sud. Mosca in effetti nella regione di Zaporizhzhia ha grossi problemi, messi a nudo anche da una serie di intercettazioni telefoniche fatte nelle prime due settimane di luglio dagli 007 ucraini e condivise con la Reuters, che le ha pubblicate. In una delle 17 registrazioni si sente la voce di un soldato russo, che chiama la moglie segnalando che «siamo equipaggiati come i militari sovietici della seconda guerra mondiale. Niente munizioni, niente di niente. Useremo le dita come baionette?».
Nel 561º giorno di combattimenti 19 persone sono morte e altre 48 rimaste ferite durante gli attacchi che hanno danneggiato case e infrastrutture civili in 10 oblast. Un drone è stato intercettato e neutralizzato nella regione russa di Volgograd, attaccata da Kiev per la prima volta.
Nella notte, a Rostov sul Don, un altro drone ha mancato di due isolati il comando militare degli invasori. In un colloquio telefonico Zelensky ha chiesto al premier britannico Sunak armi per rafforzare la difesa aerea su Odessa. Aiuti in arrivo anche dai paesi Baltici, oltre ai già 132 milioni investiti dall'Ue.
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