Guerra in Ucraina

Da Putin missili sul grano. E 100mila uomini a Kupyansk

Attacco a Odessa e Mykolaiv con i Kalibr: colpiti gli hub dei cereali dopo lo stop. Spinta russa nel Kharkiv

Da Putin missili sul grano. E 100mila uomini a Kupyansk

Ascolta ora: "Da Putin missili sul grano. E 100mila uomini a Kupyansk"

Da Putin missili sul grano. E 100mila uomini a Kupyansk

00:00 / 00:00
100 %

L'ordine di attaccare Odessa e Mykolaiv è stato impartito dal Cremlino già domenica mattina, aumentando il numero di navi portamissili Kalibr in servizio nel Mar Nero per colpire gli hub del grano. Non regge quindi la versione fornita da Mosca secondo la quale il bombardamento sarebbe avvenuto per rappresaglia dopo il blitz al ponte di Kerch. Nella notte tra lunedì e martedì la difesa ucraina ha abbattuto 6 Kalibr lanciati verso Odessa e Mykolaiv e 21 droni. Purtroppo i detriti dei razzi hanno danneggiato le infrastrutture portuali e i terminal fondamentali per l'accordo di esportazione di grano. Il capo dell'ufficio presidenziale Yermak non ha dubbi: «È la prova che i terroristi russi vogliono mettere in pericolo e affamare 400 milioni di persone. Hanno bisogno di ondate di rifugiati per indebolire l'Occidente». Yermak in serata ha anche mostrato la carcassa di un drone russo-iraniano con la scritta «Made in Ireland». Verrà aperta un'inchiesta.

Mosca sostiene che l'assalto ha riguardato strutture in cui si stavano preparando atti terroristici. Il ministero della Difesa dice che «nell'area di Mykolaiv e Odessa, sono stati distrutti depositi che fornivano carburante alle forze armate ucraine». Il Cremlino quindi accusa l'Ucraina di utilizzare il corridoio del grano per scopi bellici. Affermazioni che arrivano all'indomani della criticata decisione di Mosca di non rinnovare l'accordo. Il portavoce di Putin, Peskov, afferma che le forniture di grano dalla Russia all'Africa saranno discusse al vertice di San Pietroburgo. «Siamo pronti a sostituire la fornitura ai Paesi che ne hanno bisogno gratuitamente dopo il nostro ritiro dall'intesa».

Forse però non tutto è perduto, almeno secondo quanto affermato dal nostro ministro degli Esteri Tajani che parla di «soluzioni alternative», condivise da Kuleba e dal portavoce dell'Onu Dujarric. «Stiamo insistendo per riaprire il dialogo e spingiamo affinché si possa andare verso il rinnovo dell'accordo. Non è facile, ma non bisogna rinunciare», spiega. Una piccola apertura arriva dal dicastero degli Esteri di Mosca per voce della Zakharova: «Potremmo riprendere in considerazione l'intesa solo dopo aver visto risultati concreti». Per Macron, «Putin ha commesso un grave errore utilizzando il cibo come un'arma». Per la Meloni lo stop russo «è offesa all'umanità».

Intanto la guerra continua, e il comandante delle forze di terra Syrskyi, ha confermato che le munizioni a grappolo statunitensi «sono arrivate e saranno pronte per l'uso in pochi giorni». I russi sono avanzati di circa un 1,5 km in direzione di Kupyansk, nella regione di Kharkiv. Mosca ha ammassato nell'area più di 100mila uomini, nel tentativo di mettere le mani su una ventina di percorsi ferroviari che collegano la Russia al resto dell'Ucraina. Il segretario alla Difesa americana Austin vede «progressi nella controffensiva di Kiev, la Russia sta perdendo terreno», per ora solo a Bakhmut. Le forze russe hanno respinto un massiccio attacco contro la Crimea che ha coinvolto 28 droni. Una donna è morta in un raid degli invasori sulla località di Orihova (Zaporizhzhia). Truppe della Wagner hanno raggiunto la notte scorsa la base bielorussa di Asipovichy. In risposta il confine di Rivne è stato fortificato, e anche i polacchi hanno trasferito due brigate a est. A proposito di Minsk, secondo i media ucraini i paesi dell'Ue avrebbero concordato sanzioni contro la Bielorussia per scoraggiarla all'uso delle armi. Putin ha trasferito le forze speciali Grom (7mila uomini) alla Guardia Nazionale, che ne consentirà il dispiegamento in prima linea. Il ministro degli Esteri Kuleba ha invitato l'Onu a esercitare la massima pressione su Mosca «per il ritorno dei 19mila bambini deportati illegalmente».

Ad agosto, i piloti ucraini inizieranno l'addestramento sugli F-16 in Danimarca e andranno in Romania non prima della fine del 2024.

Commenti