
L'ira di Putin si è abbattuta sull'Ucraina, ma è stata per fortuna una vendetta in formato ridotto. I danni potevano essere maggiori, ma l'aviazione russa, pesantemente menomata dall'operazione «Spider's Web» del 1° giugno (30 jet fuori uso), ha colpito Kiev e gli altri oblast con appena 7 bombardieri, ciascuno dei quali trasportava cinque missili. Facile fare i calcoli, difficile come al solito parlare delle conseguenze, ovvero dei 5 civili che hanno perso la vita e dei 32 feriti, in larga misura soccorritori. L'attacco è stato lanciato nel cuore della notte a Kiev. Oltre ai missili, anche 407 droni hanno colpito vari distretti della capitale, danneggiando edifici residenziali, la rete ferroviaria e infrastrutture (l'energia elettrica è stata interrotta in alcuni quartieri). Molti i cittadini che si sono riparati nei rifugi o nelle stazioni della metro. Missili da crociera sono apparsi in volo in direzione ovest nelle regioni di Vinnytsia, Khmelnytsia, Leopoli e Ternopil, dove la distruzione di un impianto industriale ha creato una nube tossica, costringendo gli abitanti a rimanere bloccati in casa per buona parte della giornata. In mattinata due missili da crociera hanno centrato alcuni condomini di Chernkiv, mentre nel tardo pomeriggio sono state Dnipro e Kharkiv a subire il martellamento dei droni Geran di Mosca. È importante sottolineare che la Russia ha utilizzato i bombardieri Tu-95MS e Tu-22M3 non solo per mettere a ferro e fuoco l'Ucraina, ma anche per pattugliare l'Artico, l'Atlantico e il Pacifico settentrionale. Un'operazione articolata che ha il sapore di una sfida all'Occidente.
Il ministero della Difesa russo ha affermato su Telegram che il raid è stato predisposto contro obiettivi militari in risposta agli «attacchi terroristici ucraini dei giorni scorsi. Tutti gli obiettivi sono stati colpiti». Per Peskov la guerra «è una questione esistenziale». Zelensky lamenta invece la nuova strage di civili. Il presidente ucraino chiede per l'ennesima volta agli Usa e all'Ue «una maggior pressione sul nemico. Altrimenti ci troveremo a contare sempre più vittime, fino a diventare complici di quanto sta accadendo». Nel frattempo le speranze di Kiev vengono riposte nelle operazioni sotto copertura. Secondo un'informativa dell'MI6 britannico, che ha raccolto informazioni da funzionari vicini al capo del servizio di sicurezza Vasyl Maliuk, «Spider's Web» e Kerch sarebbero solo l'incipit di una lunga serie di blitz già calendarizzati. Uno con droni alla struttura militare di Ryazan (200 km a sudest di Mosca) è stato neutralizzato ieri sera, mentre una locomotiva è deragliata nel Belgorod dopo che i binari sono stati fatti saltare in aria.
La vendetta di Putin, che avrebbe in serbo un nuovo devastante raid sui cieli ucraini in nottata, si somma alla strategia militare di Gerasimov: ieri le sue truppe sono arrivate a soli 2 km dalla regione di Dnipropetrovsk e la pressione
in direzione di Novopavlivka continua ogni giorno. Secondo la mappa di DeepState, a partire dal 5 giugno, i russi hanno conquistato quasi 3 km dai confini dall'oblast considerato l'autentico granaio dell'Europa dell'Est.