Mondo

Al Qaida e le radici del male L'odio di Osama nato in gita

La Cia svela migliaia di nuovi documenti. Il racconto del viaggio nel Regno Unito: "Occidentali dissoluti"

Al Qaida e le radici del male L'odio di Osama nato in gita

Le prime immagini da adulto del figlio Hamza, il papabile erede e non a caso soprannominato «il principe del terrore». Poi la prova delle relazioni pericolose con l'Iran. E ancora la passione per le comiche di Mister Bean (doppiate in pashtu) e per Tom e Jerry. Fino alla curiosità più ghiotta, le considerazioni sull'Occidente «decadente» raccolte in un diario: «Ne ho tratto l'impressione che fosse gente dai facili costumi». C'è tutto questo e molto di più tra i 470mila documenti, tra cui 79mila audio e immagini appartenuti a Osama Bin Laden e diffusi dalla Cia, che li ha recuperati nel compound-rifugio di Abbottabad, in Pakistan, dove il leader di Al Qaida fu ucciso in un raid delle forze speciali statunitensi nel maggio 2011. Finora solo 600 file erano stati resi pubblici, su un totale di un milione. Ora, «in nome della trasparenza e per migliorare la comprensione pubblica di Al Qaida e del suo leader», gli Stati Uniti hanno deciso di diffondere il resto del dossier. Che colpisce soprattutto per le considerazioni intime ma già fortemente anti-occidentali che Bin Laden affida a un diario in occasione del racconto di una vacanza-studio nel Regno Unito.

«Ogni domenica andavamo a visitare la casa di Shakespeare - scrive il re del terrorismo internazionale ricordando l'esperienza da teenager -. Non mi colpì e vidi che rappresentavano una società diversa dalle nostre, una società moralmente dissoluta». Da benestante figlio di un miliardario saudita, re delle costruzioni, il giovane Osama ebbe il lusso di essere inviato in Europa, prima a 13 e poi a 14 anni, in quest'ultimo caso per imparare l'inglese per una decina di settimane. Non è certo dove si trovasse, probabilmente in un college di Oxford, dove sulla base di altre indagini e documenti si sa per certo che trascorse del tempo. Sicuramente fece visita alla città-natale del più celebre scrittore inglese durante il viaggio-studio di cui parla nel diario ritrovato in una libreria a poche ore dal bunker di Abbottabab. E tanto bastò per trarne un quadro, seppur parziale, di quei luoghi e soprattutto di uno stile di vita completamente differente dal suo sogno di società islamizzata. E questo nonostante «la mia età non mi consentisse di formarmi un'idea completa della vita lì».

I giudizi del giovane Osama sono in parte scritti di suo pugno, in parte dal figlio Khalid, anche lui ucciso nel raid delle forze speciali Usa, che nel diario «intervista» il padre in una sorta di botta e risposta da cui emerge il sogno comune di un'unità dei Paesi musulmani dopo le rivoluzioni islamiste e addirittura di una pace finale con l'Occidente, la prova che sarà necessario passare da una guerra senza esclusione di colpi. Ma è nel resto dei documenti che si trovano altri importanti dettagli sulle connessioni del re del terrore e anche sulla sua eredità. Per la prima volta da quando ne era stato svelato il volto da bambino, i file rivelano infatti qual è l'immagine da adulto dell'erede di Bin Laden, il figlio Hamza che il leader di Al Qaida ha spesso usato nei suoi video di propaganda contro l'Occidente, ammesso nell'organizzazione terroristica nel 2005, e che il Dipartimento di Stato americano ha inserito a gennaio nella black list dei terroristi più ricercati.

Nel dossier figura anche il video del matrimonio di Hamza, immortalato a fianco di uno dei decani di Al Qaida, durante la festa in Iran. E proprio sui rapporti pericolosi tra il regime di Teheran e il gruppo terroristico, i file della Cia svelano nuovi dettagli. Un documento inedito di 19 pagine proverebbe che tra i due c'è stato un accordo per colpire gli interessi americani in Arabia Saudita e nel Golfo Persico.

In cambio l'Iran ha offerto ai seguaci di Bin Laden «denaro, armi e l'addestramento nei campi di Hezbollah in Libano».

Commenti