Quando Berlusconi cercò di evitare la guerra in Irak

Il rapporto Chilcot smaschera la «missione sbagliata» orchestrata da Blair e Bush jr. Che non ascoltò il Cav

La storia si riscrive continuamente. Anzi spesso c'è bisogno di qualche anno per comprendere come davvero sono andati passaggi cruciali delle nostre vicende. Come la guerra all'Irak dichiarata nel 2003 dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna. Due giorni fa il rapporto Chilcot, che per anni ha indagato dal punto di vista britannico sul dietro le quinte di quella frettolosa alleanza che andò a uccidere Saddam Hussein, ha chiarito che Tony Blair, l'allora premier laburista britannico, trascinò il suo Paese in una guerra che provocò centinaia di molti tra i soldati della Regina senza che ci fosse una reale necessità. «Non vi erano minacce imminenti da parte del dittatore Saddam Hussein», si legge nel monumentale rapporto che per sette anni ha indagato tra documenti anche secretati e testimonianze riservate.

In quei giorni tra i politici che cercarono in tutti i modi di far recedere Blair e George W. Bush dall'infilarsi in una guerra discutibile ci fu Silvio Berlusconi. Un episodio raccontato ampiamente nella biografia del Cavaliere «My Way», scritta daAlan Friedman, di cui riportiamo i passaggi salienti.

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