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Quando Conte sudava in tv sentendo il nome di Draghi

Un episodio di qualche mese fa spiega bene cosa è successo davvero negli ultimi tempi dietro le quinte di palazzo Chigi. Così Conte rispondeva alla domanda su Draghi...

Quando Conte sudava in tv sentendo il nome di Draghi

Il passaggio di consegne con la consueta campanella ancora deve esserci. Ma di fatto per Conte si è materializzato il peggiore degli incubi: sorpassato a palazzo Chigi da Mario Draghi. Tra i due i rapporti sono stati sempre tesi. Di fatto il premier uscente non ha mai digerito l'ombra dell'ex presidente della Bce sulla poltrona più alta del governo. L'"avvocato del popolo" non ha mai spalancato le porte di palazzo Chigi a Draghi e non l'ha mai coinvolto ad esempio sulle scelte economiche o in chiave Ue. E una scena andata in onda qualche mese fa negli studi di Otto e Mezzo annunciava già tutto il disagio del premier ora uscente per l'ex numero uno di Francoforte. Conte ebbe quasi una reazione allergica sentendo il nome "Mario Draghi".

In quell'episodio, il premier incalzato dalla Gruber, lasciò spazio all'imbarazzo al cospetto di una domanda molto semplice da parte della giornalista e conduttrice: "Ha mai sentito Mario Draghi?". Qualche secondo di silenzio poi la risposta gelida col sudore sotto i riflettori: "Mah, ci siamo visti anche recentemente ma non c'è mai stata necessità... Per chiedergli se vuole fare il presidente?". La Gruber poi incalzò il premier spiegando meglio il senso della sua domanda: "No no no, per chiedergli dei consigli pratici, visto che da economista ed ex presidente della Bce penso che dei consigli preziosi glieli potrebbe dare, visto che lei è un avvocato e un politico prestato...".

Ed è a questo punto che Conte mostrò tutto il suo disagio per la domanda. Il premier infatti rispose in modo duro: "Vede, io non l'ho fatto certo per spocchia o supponenza ma mi fido del mio ministro dell'Economia e dei ministri che lavorano al Mef". Parole abbastanza chiare che ad oggi suonano beffarde. Ora Conte dovrà lasciare il posto molto probabilmente a Draghi. Chissà, magari se avesse ascoltato i consigli dell'ex presidente della Bce forse oggi avrebbe avuto qualche argomento in più da spendere nella crisi che lo ha travolto. Invece Giuseppi ha sempre preferito seguire quella sua vanità che ha poco a che vedere con il profilo del professore prestato alla politica che intraprese la strada per palazzo Chigi nel 2018..

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