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Quando Travaglio chiedeva vigilanza alle frontiere

C'è stato un periodo in cui Marco Travaglio puntava il dito contro il governo perché non stava gestendo bene l'accoglienza dei migranti

Quando Travaglio chiedeva vigilanza alle frontiere

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C'è stato un periodo in cui Marco Travaglio puntava il dito contro il governo perché non stava gestendo bene l'accoglienza dei migranti. Non tanto criticando un approccio troppo duro dell'esecutivo sul tema ma - paradossalmente - per il motivo opposto: i suoi, infatti, erano consigli su come respingere le persone che entravano illegalmente nel nostro territorio. Bisogna tornare indietro nel tempo di quindici anni, precisamente al 19 giugno 2008. Il direttore del Fatto Quotidiano (che all'epoca non esisteva ancora nelle edicole) era ospite di un evento pubblico organizzato nel comune di Jesi, in provincia di Ancona. Tra gli argomenti affrontati, il giornalista criticava il «Pacchetto Sicurezza» emanato dall'ultimo governo Berlusconi - fortemente voluto dal compianto Roberto Maroni, ministro dell'Interno - perché, a suo parere introduceva un reato che sarebbe stato impossibile perseguire: ovvero quello di ingresso non autorizzato in Italia. La motivazione adottata dall'allora collaboratore dell'Unità era la seguente: Il reato viene commesso nel momento in cui o sorpassi la frontiera oppure approdi a Lampedusa, se arrivi per mare. Quindi, proseguiva Travaglio nel suo ragionamento, o hai la sfiga di essere beccato in quell'istante preciso in cui tu stai scavalcando la frontiera oppure, se ti scoprono un minuto dopo, sei a posto. E allora: Ma che senso ha arrestarlo, portarlo in carcere per pochi giorni, processarlo per otto anni senza probabilmente neanche arrivare a una sentenza?. Ecco, quindi, il suggerimento non richiesto al governo: Se lo trovi alla frontiera mentre l'attraversa, lo respingi. Non è che lo espelli: non lo fai proprio entrare. Basta un poliziotto, fu la conclusione appassionata del suo intervento.

Oggi invece ritiene che l'immigrazione sia un problema sostanzialmente irrisolvibile. La memoria corta lo ha tradito

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