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Quegli ex carabinieri «salva scuole»

Pensionati della Benemerita hanno ristrutturato aule degradate

Paola Fucilieri

Milano «Lavorare per i bambini in un ambiente bello e decoroso presuppone uno stile comportamentale» commenta con approvazione Patrizia Graziani, dirigente dell'Ufficio scolastico territoriale di Bergamo e impegnata nel settore istruzione da 40 anni. Di più: dovrebbe essere un obbligo. I nostri figli, che ogni giorno entrano in un'aula scolastica e si siedono nel loro banco, sono il futuro, la speranza di quel domani che tutti vorremmo si realizzasse e non solo idealmente. Per questo, oltre all'utilità strettamente pratica, assume significati molto profondi l'iniziativa In aula con gli eroi voluta da tutte le sezioni dell'Associazione nazionale carabinieri (Anc) della provincia di Bergamo e sostenuta dal locale Comando provinciale dell'Arma e dal suo comandante, il colonnello Paolo Storoni, per la riqualificazione di aule corrose dal degrado all'interno delle scuole primarie. Classi che poi verranno intitolate ai caduti dell'Arma, con particolare attenzione alle vittime bergamasche.

Una virtuosa sinergia tra carabinieri in pensione e in servizio (ma volontari nel tempo libero) che prima di Natale, in accordo con i sindaci, porterà alla consegna di ben quattro aule completamente ritinteggiate e quindi risanate nelle scuole elementari dei comuni bergamaschi di Nembro, Verdellino, Ponte San Pietro e Vedeseta, nell'Alta Val Brembana. E naturalmente si tratta solo di un inizio.

I carabinieri nella bergamasca collaborano già da tempo e con successo con le scuole. Solo l'Anc, con i suoi 3mila500 iscritti, dispone di 500 militari dell'Arma in pensione che si occupano di volontariato e molti di loro lo fanno davanti alle 141 scuole primarie sul territorio.

«Teniamo un basso profilo, ma concorriamo a tutti i livelli amministrativi, utilizzando ciascuno le proprie competenze - spiega il sottotenente in pensione Marco Bianco, 66 anni, coordinatore provinciale dell'Anc di Bergamo. -. Oltre che aiutare i ragazzi fuori dalle scuole e sui mezzi pubblici, teniamo per loro corsi di riconoscimento stradale e di educazione alla legalità. Un anno fa, a Brembate, abbiamo ritinteggiato un'intera scuola dell'infanzia e da lì è nato lo spunto per fare ancora qualcosa di concreto: la scuola appartiene non solo a chi è proprietario dell'edificio, ma a tutti e contribuire al suo abbellimento è doveroso».

«Al di là delle cerimonie, cerchiamo d'impegnarci sul sociale per i ragazzi, dando un contributo tangibile alla loro crescita didattica e facendo rete con l'Ufficio scolastico territoriale» sottolinea il comandante provinciale Paolo Storoni.

Un esempio che diventa buona prassi e si spera possa essere emulato.

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