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"Quei dialoghi non sono frutto di intercettazioni". Nordio assolve il blitz di Donzelli

Il ministro in serata fa chiarezza sulle parole del deputato di Fdi

"Quei dialoghi non sono frutto di intercettazioni". Nordio assolve il blitz di Donzelli

Un pasticcio, non un reato...Andrea Delmastro avrebbe chiesto formalmente le carte del caso Cospito al Dap e il Dap gli avrebbe passato materiale delle due informative che hanno scatenato la bagarre in parlamento. Carte riservate, ma non segretate, a divulgazione limitata secondo la formula anodina del ministero della giustizia che, quando è sera, diffonde un comunicato che è un assist per Andrea Delmastro e Giovanni Donzelli.

Si tratta dei documenti pubblicati dall'edizione on line di Repubblica. Spezzoni dei dialoghi carpiti dagli agenti della polizia penitenziaria nel carcere di Sassari: Alfredo Cospito, l'anarchico protagonista di un interminabile sciopero della fame, conversa con il camorrista Francesco Di Maio e con il boss della ndrangheta Francesco Presta.

Captazioni ambientali, come si dice in gergo, e questo non è un dato secondario: di solito il Gom, Gruppo operativo mobile, lavora con le intercettazioni preventive che sono sempre segretate, ma nel caso di Di Maio lo strumento è quello della captazione e questo rende meno blindato il testo.

Stesso discorso per l'altro report che ha una mano diversa: gli agenti della Penitenziaria - in un'Italia sempre duale - questa volta sono quelli del Nic, Nucleo operativo centrale, altro reparto d'élite del corpo. In realtà il rapporto del Gom sarebbe sintetizzato, in qualche modo nella versione giunta a Donzelli, all'interno dell'altro e questo attenuerebbe ulteriormente le sue responsabilità e quindi di Delmastro.

«Una scheda di sintesi del Nic - riassume il comunicato - non coperta da segreto». E ancora: «Non risultano apposizioni formali di segretezza e neppure ulteriori diverse classificazioni sulla scheda».

Tutto risolto, quindi? Si vedrà perché il comunicato ricorda che si trattava di documenti con «limitata divulgazione», come scritto sulla nota di trasmissione della scheda.

Un peccato veniale, una clausola retorica o qualcosa di più? La nota di via Arenula, riferita a Carlo Nordio, specifica che quella formula «esula dalla materia del segreto di Stato e dalle classifiche di segretezza ed esclude che la trasmissione sia assimilabile ad un atto classificato, trattandosi di una mera prassi amministrativa». Insomma, non si dovevano mandare in giro quelle carte, ma l'averlo fatto è stata si una leggerezza, ma forse nulla di più nel ginepraio delle norme italiane e delle regole bizantine della pubblica amministrazione. Anche perché, dettaglio molto importante, «non ci sono intercettazioni». «Questi stanno facendo casino in tutta Italia - afferma Cospito durante l'ora d'aria - ci sono presidi e interviste...ma deve essere una lotta contro il regime 41 bis e l'ergastolo ostativo, non deve essere una lotta solo per me». «Questa miccia non deve essere spenta - replica Di Maio - noi ti siamo solidali. Poi sorridendo aggiunge: Nel caso, anche noi faremo lo sciopero della fame. La discussione prosegue: per fare lo sciopero della fame - frena Cospito - «bisogna essere in salute».

Fin qui il Gom. Ci sono quindi le parole registrate dal Nic: questa volta il compagno nel cortile è Presta. «Bisogna creare conflitti - è la predicazione di Cospito - serve un movimento sociale progressista. Bisogna cambiare la società, tanto a livello politico non si fa nulla e il parlamento non serve». «Devi mantenere sempre l'andamento - risponde Presta - altrimenti poi si dimenticano. Bisogna sempre attirare l'attenzione, sarebbe importante che la questione arrivasse a livello europeo e magari ci levassero l'ergastolo ostativo».

Ora su quel che è accaduto indaga la procura di Roma.

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