Quei pro Pal allergici al confronto delle idee

L'ultimo esempio è avvenuto, pochi giorni fa, davanti ai microfoni e alle telecamere di Pulp

Quei pro Pal allergici al confronto delle idee
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Ormai il copione è consolidato, senza imprevisti, una delle poche certezze del dibattito - pardon del non dibattito - politico: i pro Pal, messi di fronte a un libero confronto, hanno potentissime reazioni allergiche, si inalberano e se possono scappano a gambe levate. Sempre. Potremmo chiamarlo "canone Iacchetti" perché in fondo è lui, per primo, ad averlo teorizzato pubblicamente durante un'ormai celeberrima puntata di Cartabianca: quando si parla di Israele non ci deve essere contraddittorio. E, il conduttore di Striscia la Notizia e neo opinionista sulla striscia di Gaza, suo malgrado ha fatto proseliti. Ma, come spesso accade, gli alunni possono essere anche peggiori dei cattivi maestri. L'ultimo esempio è avvenuto, pochi giorni fa, davanti ai microfoni e alle telecamere di Pulp, il seguitissimo podcast di Federico Lucia (meglio conosciuto come Fedez) e Davide Marra. Tra i vari ospiti della prima parte della puntata c'è anche Karem Rohana, giovane italiano di origini palestinesi, chiamato appositamente per difendere la causa pro Pal. Solo che c'è un problema: che è un dibattito e, come tale, prevede un contraddittorio. Altrimenti si chiamerebbe monologo. Capiamo che piacerebbe loro molto di più, ma è un'altra cosa. Tutt'altro genere. Di male in peggio: non solo Rohana ha una controparte, ma quella controparte è Francesco Giubilei. Paura e delirio a Pulp, con conseguente crisi isterica di Rohani che sostiene di non aver saputo dell'esistenza dell'altro ospite (sic), che rifiuta il confronto da solo con Giubilei e vorrebbe chiamare i rinforzi da casa, che deve avvisare i suoi soci (chiunque essi siano) di quello che sta accadendo, che - per farla breve - manifesta una sesquipedale insofferenza alle normali dinamiche del pluralismo. Poco cambia quando, dopo mille moine, si siede al tavolo del presunto dibattito, perché ormai la reazione allergica è in corso.

Ma come ha fatto quello sprovveduto di Fedez a non pensarci? Come ha fatto a pensare che dei sinceri democratici accettassero di buon grado di partecipare a un dibattito che prevede, addirittura, la presenza allo stesso tavolo di persone con idee differenti?

Il caso è minimo, ma come spesso accade è paradigmatico di un atteggiamento sempre più diffuso: la riduzione sistematica dello spazio di confronto, il desiderio di silenziare le voci fuori dal coro.

I

pro Pal questo lo hanno capito bene, quando si vuole difendere l'indifendibile hanno una sola strategia: evitare il contraddittorio. Non c'è nulla da eccepire: tutto molto coerente, tutto logico, tutto molto in stile Hamas.

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