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Quei problemi interni alla maggioranza di Scholz

Domenica si vota in Bassa Sassonia e i liberali non possono permettersi passi falsi

Quei problemi interni alla maggioranza di Scholz

Come sempre, ciò che accade in Europa ha radici locali. Così, per spiegare l'atteggiamento tedesco all'Ecofin di ieri in Lussemburgo, non bisogna guardare a Bruxelles e nemmeno a Berlino. Meglio piuttosto, fare un salto ad Hannover. Domenica prossima in Bassa Sassonia, Land di cui la città è capoluogo, si vota: in palio c'è la poltrona di Ministerpresident con tutto il governo regionale. Sia il cancelliere Olaf Scholz sia, soprattutto, il ministro delle Finanze Christian Lindner, devono tenere conto dell'appuntamento in calendario. A non poter permettersi passi falsi è soprattutto il liberale Lindner. La Regione, in cui è iniziata la carriera dell'ex Cancelliere Gerhard Schröder, è governata oggi da una «grosse Koalition» tra socialdemocratici e democristiani.

Con qualche fisiologico arretramento i socialdemocratici sembrano tenere le posizioni; le indiscrezioni dicono che vorrebbero cambiare partner e allearsi con i Verdi, che i sondaggi danno in grande spolvero sopra quota 16%, con un aumento di circa 7 punti percentuali. Della «coalizione semaforo» che comanda a Berlino, gli unici in difficoltà sono i liberali di Lindner, che le previsioni danno intorno al 5%, la soglia di sbarramento per entrare nel parlamento regionale. Mancare l'obiettivo sarebbe un problema non da poco, anche perché le due ultime tornate elettorali, in Renania Settentrionale e nello Schwlesig-Holstein, hanno dato risultati deludenti.

A Lindner non resta dunque altro che tenere alta la bandiera della Fdp: massima ortodossia finanziaria (i soldi per affrontare il problema del gas non possono venire dagli strumenti creati per la pandemia visto che le questioni sono del tutto diverse) e allo stesso tempo difesa totale dello scudo energetico da 200 miliardi annunciato dal governo tedesco. Ieri si è riunita la Commissione di esperti che per conto di Berlino dovrà mettere a punto i dettagli del progetto. A guidarla il presidente della Confindustria tedesca, che ha da sempre un rapporto preferenziale con la Fdp.

Quanto a Scholz, l'ultima sollecitazione ricevuta è quella del suo compagno di partito Stephan Weil, presidente (ricandidato) della Bassa Sassonia. In questo periodo guida la Conferenza dei governatori locali e ha chiesto all'esecutivo di fare in fretta, pena la crisi per molte aziende. In Bassa Sassonia, del resto, di gas se ne intendono: il Land ospita uno dei più grandi giacimenti di gas di scisto in Europa.

Per le resistenze dei verdi al processo di estrazione (l'inquinante fracking) e la disponibilità (fino ad ora) del gas russo, non è mai stato sfruttato.

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