«A me hanno rotto le palle perché Rocco Schiavone si fa le canne. Cioè, è pieno di gente che prima pippa cocaina e poi alza il dito per giudicare una canna». Marco Giallini non usa mezzi termini, come il suo solito. In colloquio con Vittorio Zincone al «Corriere della Sera», l'attore romano parla anche dei suoi ruoli «da cattivo» nei film e attacca l'ipocrisia dilagante. La Jena su «La Stampa» ieri ha ripreso la frase di Giallini e ne ha fatta uno sfottò per Matteo Salvini: «È pieno di gente che si indigna per una canna e pippa cocaina. Ovviamente Marco Giallini non parlava di Salvini». L'allusione della Jena a un presunto uso di cocaina da parte di qualcuno vicino al ministro dell'Interno lascia allibiti. Anche perché fatta con la nonchalance di chi sa e non può o non vuole parlare. Fatto sta che questo sassolino nello stagno non ha lasciato indifferente lo staff del capo leghista che è corso ai ripari salvaguardando l'immagine del Capitano.
Non si capisce se «la Stampa» abbia voluto far riferimento a qualcuno vicino a Salvini visto che frequenta anche gli amici della curva allo stadio. Comunque questa allusione di cattivo gusto lascia un sapore amaro in bocca e un velo di mistero.
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