Alberto Giannoni
Milano Se i politici restano giù dal palco, i protagonisti sono loro: «Energie nuove» le chiama Stefano Parisi. Professionisti, imprenditori, esperti, accademici, società civile insomma. Volti e storie che nella due giorni di «Megawatt» si vedono affidare un compito cruciale: scovare e raccontare idee in grado di «riaccendere il Paese», titoli del programma di governo liberale che l'ex manager ha in mente per il centrodestra del futuro.
Suor Anna e Massimo Gandolfini, Maryan Ismail e Annalisa Chirico, Giacomo Mannheimer ed Elisa Serafini, Carlo Lottieri e Danilo Galvagni. I riflettori della convention si sono accesi sui relatori: 24 in tutto fra venerdì e ieri, soltanto due (i più giovani) presentati come esponenti di «Energie per l'Italia». «Sono persone libere, indipendenti e generose - ha avvertito Parisi - non aderiscono necessariamente a Energie per l'Italia. In molti casi sono persone che hanno rivolto il loro interesse politico altrove». È il caso di Maryan Ismail, l'antropologa somala che fino a giugno era un'esponente del Pd milanese e oggi riconosce a Parisi di averla ascoltata come il suo (ex) partito non ha mai fatto, quando da sola lanciava allarmi sul dialogo fra la sinistra e l'islam «oscurantista». L'applausometro di via Watt, poi, ha incoronato star della conferenza programmatica suor Anna Monia Alfieri, grintosa esperta di scuola e parità scolastica, mentre Giancarlo Cesana, ex presidente della fondazione Policlinico ha declinato il capitolo sussidiarietà, altro tema molto caro al mondo cattolico (e a Comunione e Liberazione, di cui è esponente di punta).
Il più inviso alla sinistra, fra tutti i relatori, dev'essere stato Massimo Gandolfini, neurochirurgo e padre del Family day, che ha bocciato gli 80 euro di Matteo Renzi chiedendo vere politiche per la famiglia, considerata l'unica vera leva su cui puntare per uscire da un «inverno demografico» che rischia di congelare l'economia e la società del Paese per i decenni a venire. Applauditissima quando ha ricordato la cronica malattia della giustizia, la presidente di «Fino a prova contraria» Annalisa Chirico ha suscitato una rumorosa disapprovazione della maggior parte della platea dichiarando il suo «Sì» al referendum costituzionale sulle riforme del governo. «Non è la riforma più bella del mondo - ha spiegato poi - io ne vedo i limiti ma sono una riformatrice e credo nei piccoli passi, penso che questo compromesso sia il massimo che si può avere ora». Danilo Galvagni è il segretario milanese della Cisl, che Parisi ha gratificato come esempio di un sindacato che «guarda al futuro» a differenza del «sindacato più retrogrado». Ma la platea di «Megawatt» si è potuta letteralmente deliziare di voci autenticamente liberali come quelle di Carlo Lottieri, il filosofo che ha rilanciato l'attualità del federalismo, o di Nicola Rossi, economista, ex senatore e presidente dell'Istituto Bruno Leoni.
Ma di una doccia fredda di realismo sulla drammatica stagnazione italiana si è fatta carico un'altra economista, Veronica De Romanis, che ha snocciolato dati sconfortanti su occupazione e Pil, in un Paese tutto da «riaccendere».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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