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"Questo schifo lo abbiamo creato noi..."

L'uscita di Grillo intollerabile per molti grillini. "Mette in difficoltà Conte"

"Questo schifo lo abbiamo creato noi..."

L'ammissione alla fine arriva, a patto che sia riportata in forma anonima. «Mi dispiace molto per Beppe come padre - dice al Giornale un deputato alla seconda legislatura - ma questo schifo l'abbiamo creato noi». Si riferisce al giustizialismo e alla gogna mediatica alimentati per anni dai Cinque Stelle. E la notizia è che l'opinione del parlamentare storico è condivisa da molti all'interno dei gruppi di Montecitorio e Palazzo Madama. Dalle chat emergono sentimenti contrastanti. I grillini sono divisi tra la comprensione umana per la difficile situazione in cui si trova Beppe Grillo e i dubbi sull'opportunità politica di un video così dirompente. Ma quello che prevale, nel mondo stellato, è lo stupore. Nessuno si aspettava lo sfogo del Garante. A maggior ragione dopo due anni di silenzio sulla vicenda giudiziaria che coinvolge il figlio Ciro, ora ventenne. C'è chi fa notare che Grillo «è il capo di un partito». Quindi dovrebbe pensarci due volte prima di reagire così. Alcuni riflettono sul fatto che si tratta di un filmato che non fa altro che mettere in imbarazzo il leader designato Giuseppe Conte. L'avvocato è già in difficoltà sulla rifondazione del M5s, bloccato dalle faide interne e dalla controversia con Rousseau. Mentre il nuovo corso è a un punto morto e il fondatore ha bloccato il tentativo di Conte di cambiare il simbolo del M5s, arriva l'ira funesta di Grillo contro tutto e tutti.

«Pazzesco Grillo, è un casino peggio di prima adesso», commenta a caldo una fonte di primo livello. Gli stellati guardano il video della renziana Maria Elena Boschi che attacca a testa bassa il comico e masticano amaro. Qualcuno si avventura in disquisizioni sui dettagli giudiziari della vicenda. Non manca chi riflette sulla difficile posizione in cui si troverebbe Grillo junior. «Se Beppe ha problemi, per noi si mette male», sibila un'altra fonte parlamentare schermata dall'anonimato. Infatti il fondatore in questo lungo periodo di vuoto di potere, dopo le dimissioni da capo politico di Luigi Di Maio, è tornato centrale e decisivo nei complessi meccanismi che governano l'universo grillino. Ha dato lui l'impulso all'accordo giallorosso per il Conte-bis. Sempre lui ha gestito la svolta che ha portato il M5s ad appoggiare Mario Draghi. Ancora lui ha scelto l'ex premier come rifondatore del Movimento. Grillo sta tentando di riposizionare il partito su una piattaforma ecologista, archiviando le urla di un tempo.

Ma proprio le urla di ieri rappresentano un ulteriore motivo di tensione all'interno di una creatura politica che faticosamente sta cercando di rinnovarsi.

Un'altra grana per Conte, che infatti preferisce commentare su Facebook la decisione di alcuni club di creare una Superlega europea di calcio.

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