Quei mille uomini che hanno attaccato le donne di Colonia, per molestarle sessualmente ma anche per impossessarsi dei loro beni, non sono uomini, sono cani inselvatichiti. Il loro scopo era garantirsi risorse immediate, usando forza e violenza. C'è molta cautela nel definire i mille di Colonia come predatori minacciosi. Lo erano quando sono partiti dalle loro terre natali o lo sono diventati con l'immigrazione. Si teme di innescare la xenofobia. Dobbiamo ricordare invece che in ogni popolazione ci sono i «buoni» e i «cattivi». Sappiamo benissimo che anche tra gli italiani non mancano gli assassini, i ladri e i malvagi di ogni tipo e che questi si annidano tra la fascia di popolazione maschile di giovane età, compresa tra i 18 e i 35 anni. Il problema è che tra gli immigrati sono prevalenti proprio questi uomini.L'età media degli italiani è di 44 anni mentre quella di chi immigra è di 30. Partire da un paese sottosviluppato o in guerra non è un'azione per famigliole, anziani o bambini e spesso a scappare sono proprio coloro che per temperamento sono avventurieri, hanno facilità a eludere controlli e compiere raggiri. Quando arrivano nei luoghi d'accoglienza finiscono spesso nei quartieri disagiati e frequentati dai malavitosi locali di cui diventano manovalanza. Formano piccoli clan che finiscono per occupare zone della città che diventano infrequentabili. La popolazione locale si ritira dal territorio e alcuni quartieri diventano terra di nessuno.È così che nascono le criminalità organizzate dello spaccio di stupefacenti, dello sfruttamento della prostituzione e della gestione dell'immigrazione clandestina. Non è un mistero che in questi ambiti operino gli stranieri in buona percentuale. Il mercato della droga è nelle mani dei marocchini, tunisini, algerini, albanesi, sudamericani e turchi. C'è stata una crescita imponente di prostitute albanesi, slovene, rumene, nigeriane, moldave e ucraine sottoposte il più delle volte a uno sfruttamento inumano che è riduzione in schiavitù. Sono realtà ipocritamente negate e per questo ancor peggio gestite. Accogliere delinquenti provenienti da ogni paese in guerra non aiuta le popolazioni in difficoltà. I flussi migratori devono essere sottoposti a rigidi controlli affinché entrino in Europa gli individui che cercano un progetto di vita migliore e che siano in grado di adeguarsi ad una cultura diversa nonostante le condizioni di disagio in cui verseranno.
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