Qui e ora

Corrado Augias ha usato parole sbagliate per denunciare un fenomeno che è sotto gli occhi di tutti. Proprio a Napoli, lo scorso febbraio, per reclamizzare il carnevale, un maxi cartellone ritraeva bimbe vestite da venere botticelliana. In realtà a coprire le nudità delle impuberi modelle, per un allusivo vedo-non vedo, c'erano soltanto fiori e lunghi capelli. Bambine costrette ad agghindarsi da donne adulte per una cultura del profitto che le usa come merce in vendita per piazzare la sua pubblicità. Un'affissione di cui sarà stata entusiasta la cultura pedofila, quella che sostiene che anche i bambini abbiano desiderio e diritto di esercitare la loro sessualità. La piccola Fortuna imitava un modello, non voleva né sapeva di attrarre il mostro che le ha tolto la vita. È inimmaginabile pensare che Augias volesse attribuire una responsabilità a quella bimba, e non indicare invece le colpe degli adulti che concedendo alle figlie di indossare quelle maschere le consegnano agli sguardi osceni di uomini osceni. I bambini vanno protetti. Sono vittime della scuola abbandonata a stessa e di maestre stremate e nevrotiche che sfogano il loro malessere sui più piccoli, sono vittime nelle parrocchie, dove sacerdoti pedofili sono lasciati ai loro incarichi nonostante la loro pericolosità, sono vittime all'interno della stazione Termini, la più frequentata della capitale d'Italia, dove si vendono per fame e pochi soldi a uomini di ogni estrazione sociale. Sono vittime di una società che non s'interessa delle condizioni in cui versano le loro madri. Madri cui si racconta di aver dato le pari opportunità quando invece continuano ad essere unico riferimento di figli e genitori anziani. Anche se lavorano sono ancora le donne ad occuparsi di fare la spesa, cucinare, lavare, stirare e rassettare. Il peso grava tutto sulle loro spalle e tempo per un vero accudimento non ne hanno più. Quale modello hanno a disposizione per crescere queste bambine? Da chi impareranno come farsi rispettare, da chi apprenderanno come è giusto essere amate ed amare? Da sole hanno imparato il coraggio che gli adulti sembrano non possedere più. Sono i bambini che denunciano i maltrattamenti a scuola, sono i bambini che hanno denunciato i mostri di Caivano, sono i bambini che denunciano i preti da cui hanno subito molestie. Augias doveva esprimersi soltanto più chiaramente. Avrebbe dovuto puntare il dito con maggior forza e precisione contro un paese che ha lasciato i suoi figli alla parte peggiore della sua società. C'è da chiedersi se nel nostro paese la minimizzazione dello scandalo pedofilia sia da attribuire a un processo di rimozione inconscio o sia soltanto minimizzato.

Per l'inchiesta sulla «bibbia 3.0» che ha rivelato un' enorme mole di materiale pedopornografico sul web, il nostro giornale è stato attaccato dagli utenti della rete invece di essere sostenuto. Rimozione, minimizzazione o occultamento delle prove?

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