L'omicida perde l'amore e la sua vita

L'omicida perde l'amore e la sua vita

Prima di trasformarsi in un omicida Fabio Di Lello, l'uomo che ha ucciso il ragazzo che aveva investito la giovane moglie sette mesi fa ammazzandola, è stato una vittima. Le conseguenze che si possono subire a causa del crimine sono di due tipi: i danni primari cui possono aggiungersi quelli secondari. I primari sono conseguenze dirette del reato sulla vittima, nel caso di Fabio la perdita della donna che amava. I secondari sono inflitti dalle agenzie incaricate della risposta formale: la polizia, i tribunali, i servizi sociali che dovrebbero tutelare e sostenere chi ha subito il danno hanno un comportamento che invece di aiutare la vittima la esaspera. Oltre al lutto improvviso da metabolizzare Fabio doveva tollerare i tempi e le attese della risposta giuridica, la frustrazione delle aspettative, il mancato riconoscimento della condizione di vittima e del danno subito a livello sociale. Mentre lui era in attesa estenuante di giustizia, il suo carnefice aveva conservato la possibilità di vivere una vita piena e libera, come se nulla fosse accaduto. Italo D'Elisa ha investito Roberta Smargiassi violando il codice della strada nel peggiore dei modi. Fabio voleva giustizia dallo stato e l'aveva chiesta pubblicamente. Gli serviva per darsi una spiegazione dell'evento, per chiarire a tutti chi fosse la vittima e chi il colpevole. La morte di una persona cara obbliga l'individuo alla ridefinizione di se stesso, delle proprie scelte e priorità. La giustizia serve a ristabilire l'ordine nei rapporti umani, secondo un codice che punisce chi commette azioni lesive ai danni dell'altro, di cui vengono così riconosciuti i diritti. Dopo sette mesi dalla morte della moglie Fabio aspettava ancora un'udienza preliminare che decidesse per il processo o il proscioglimento di D'Elisa.

Il giustizialismo non sarà auspicabile ma un garantismo che tutela più il carnefice della vittima, spingendola a sua volta verso azioni criminali, soltanto allo scopo di difendere se stesso o i suoi cari, fa un doppio danno. Fabio ha ucciso per difendere i diritti della moglie morta innocente, ha ucciso per amore e pagherà un ulteriore prezzo, altissimo, che aggiungendosi al danno primario metterà fine anche alla sua vita.

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