Qui e ora

Nel suo incontro con il presidente Trump, il Papa ha usato strumentalmente le espressioni facciali. Con le foto ufficiali voleva comunicare al mondo che per l'uomo che aveva di fronte non nutre un sentimento positivo. Le sopracciglia inclinate verso il basso e ravvicinate tra loro, le palpebre tese e le labbra serrate sono tipiche di chi sta cercando di reprimere rabbia e se dovesse tradurre in azione la sua emozione risponderebbe fisicamente, e non verbalmente, al suo potenziale aggressore.

Agli incontri con Trump le personalità assumono spesso espressioni che si fanno notare. Il primo a esprimere dissenso con il volto fu Obama, poi è stata la volta del disappunto delle premier Merkel e May, la curiosità divertita di Netanyahu e lo stupore di Gentiloni e di Mattarella.

A creare sorpresa nell'interlocutore è l'atteggiamento autoriferito del presidente americano. Esprime il suo pensiero senza preoccuparsi della reazione del suo ascoltatore perché è un leader con un evidente tratto narcisistico. Quando il narcisismo non è patologico si accompagna ad assertività, estroversione e autostima, utili alla realizzazione delle proprie attitudini. Se supera una certa quota potrebbe generare invece un eccesso di sicurezza che può indurre a prendere decisioni a rischio per un sentimento di superiorità che porta a pensare di essere così speciali da sapere anche quello che non si sa. Ogni leader ha uno stile legato alla sua personalità. Beppe Grillo è un leader con uno spiccato tratto paranoide. Convinto che tutto il male del mondo sia da attribuire al suo competitore perché incapace di attribuirsi responsabilità che proietta puntualmente sugli altri che vede sempre malevolmente. Una sospettosità che si traduce nell'elaborazione di teorie del complotto. Un esempio di leader con carattere ossessivo potrebbe essere la Merkel. Per il cancelliere tedesco il debito pubblico è un pensiero ricorrente e il risparmio viene prima di tutto.

Durante un incontro bilaterale con Gentiloni che le mostrava il nuovo ufficio dell'ambasciata italiana il cancelliere si guardò intorno e chiese che fine avessero fatto i mobili del predecessore Mario Monti. Il nostro attuale presidente del consiglio Gentiloni sembra soffrire di un carattere evitante. Alla Merkel rispose soltanto un laconico «non lo so».

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