Le maestre esaurite e manesche

Dopo 9 anni di blocco degli stipendi la Buona scuola propone ai docenti un aumento di poche decine di euro e nessuna risorsa per prevenire il burnout

Le maestre esaurite e manesche

Sul video reso pubblico dalla polizia di Vercelli si legge che le immagini possono urtare la sensibilità di chi guarda. E, in effetti, è doloroso vedere bimbi piccoli trascinati a terra come sacchi di spazzatura, da insegnanti che dovrebbero educare all'empatia. Anche in questo episodio si tratta di maestre di lungo corso e stimata esperienza e ci si domanda come sia possibile un'aggressività gratuita rivolta a piccoli che suscitano enorme tenerezza.

Vittorio Lodolo D'Oria si occupa della salute psichica degli insegnanti da 25 anni e imputa il fenomeno al burnout. È un esaurimento emotivo che provoca una trasformazione dei sentimenti verso la professione d'aiuto, per cui all'entusiasmo e alla motivazione si sostituiscono rabbia e depressione. Derealizzata e depersonalizzata, la persona «bruciata» diventa cinica e improduttiva. «Ciò che rende usurante l'insegnamento è il rapporto che si stabilisce con gli alunni. Più ore al giorno per sei giorni la settimana, per nove mesi all'anno, per cicli di tre o cinque anni». Una relazione asimmetrica, intergenerazionale, numericamente svantaggiata e soggetta al fenomeno Dorian Gray ribaltato: a ogni cambio di ciclo il docente invecchia mentre lo studente ringiovanisce. «I casi di maltrattamenti degli alunni da parte delle maestre si sono intensificati dopo la riforma Fornero - rileva Lodolo D'Oria - nel 90 per cento dei casi sono coinvolte maestre-nonne con oltre 50 anni di età e anzianità di servizio superiore ai 30 anni, che con la riforma hanno visto allungarsi i tempi per la pensione».

Mentre in Francia il governo mette a disposizione degli insegnanti uno specialista psichiatra, l'Italia che fa? Il decreto Fedeli ha reso esecutivo uno dei cardini della cosiddetta Buona scuola, eliminando il voto in condotta alle scuole medie. Ogni comportamento deplorevole sarà considerato una marachella ininfluente sul percorso scolastico. In un'epoca in cui arginare discriminazione, bullismo e violenze è già impresa impossibile, togliere agli insegnanti questo strumento vuol dire impedir loro la difesa di se stessi e dei più deboli. I docenti hanno perso il prestigio, hanno lo stipendio più basso d'Europa, un sistema previdenziale vessatorio e nessuna tutela per la loro salute professionale.

Lodolo D'Oria si batte da anni affinché le istituzioni garantiscano al corpo insegnante, come prevede la legge in vigore, corsi di formazione per riconoscere il disagio mentale prima che questo compaia in tutta la sua pericolosità, eterodiretta o autodiretta. Dopo 9 anni di blocco degli stipendi la Buona scuola propone ai docenti un aumento di poche decine di euro e nessuna risorsa per prevenire il burnout.

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