Politica

Qui e ora

S ulla piattaforma rousseaumovimento5stelle.it c'è una descrizione stringata del senatore Lello Ciampolillo: 46 anni, impiegato come tecnico di rete in Telecom Italia dal 1999, giornalista pubblicista ed esperto in telecomunicazioni. Alla voce studi dopo i due punti non compare nulla e tanto meno qualcosa che lo renda abile a legiferare sull'uso e sulla coltivazione domestica di cannabis.

Il senatore ha depositato due disegni di legge sostenuti anche da Beppe Grillo. Uno riguarda i malati che ne farebbero uso terapeutico, l'altro i maggiorenni al solo scopo ricreativo. Sulla prima proposta c'è da dire che da 10 anni in Italia le preparazioni magistrali contenenti cannabis per uso medico sono prescritte e come previsto dal Testo Unico sulle droghe 309 del 1990 la sostanza è coltivata dietro autorizzazione di un organismo nazionale ad hoc.

Per quanto riguarda l'uso ricreativo, in rete, è possibile leggere le dichiarazioni rilasciate dal senatore-firmatario: «Oltre alla cannabis anche l'origano è una spezia ricca di principi attivi eppure la cannabis è sanzionata mentre l'origano no». Paragonare la cannabis, una sostanza psicoattiva, all'origano, una spezia che non ha nessuna azione sul sistema nervoso centrale, è una scemenza priva di senso e se fosse una battuta non farebbe neanche ridere. Un altro tema caro al movimento per la liberalizzazione della cannabis è che si tratta di una pianta e come tale non può essere proibita. I prodotti medicinali di origine vegetale provocano come i farmaci convenzionali degli effetti sul corpo e se usati scorrettamente, attraverso l'automedicazione, possono essere altrettanto dannosi. Anche la penicillina, presente nel fungo Penicillium notatum, è una sostanza naturale ma non si usa a scopo ricreativo.

Beppe Grillo e Lello Ciampolillo quando parlano di droghe dovrebbero imparare da biologi e psichiatri. La cannabis è una sostanza da cui derivano comportamenti problematici e cambiamenti psicologici significativi: coordinazione motoria e capacità critica compromesse, euforia, ansia, sensazione di rallentamento del tempo e isolamento sociale.

Chi fa uso di sostanze psicoattive, dette leggere o pesanti, finisce inevitabilmente per divenirne schiavo.

Se Grillo e Ciampolillo non credono agli esperti possono andare a documentarsi da genitori e figli che sulla loro pelle pagano gli errori di una società in cui chi detta legge non ha le conoscenze per farlo.

Commenti