La giustizia stavolta faccia presto

La giustizia stavolta faccia presto

Per sapere se gli indagati nell'inchiesta «Angeli e Demoni» siano criminali o se verranno assolti come gli imputati nei processi dei «Diavoli della Bassa modenese» o di quelli di Rignano Flaminio ci vorrà molto tempo e non tutti i misteri saranno fugati. Per adesso emerge che una rete di politici, assistenti sociali, medici e psicologi è indagata perché avrebbe lucrato sul sistema degli affidi dei minori disagiati alterando la verità sul loro stato emotivo, per sottrarli alle famiglie di origine e trasformarli in pazienti da curare e affidare a terzi a scopo di lucro. Gli esperti indagati fanno capo ad una Onlus, la «Hansel e Gretel», che per i suoi corsi di formazione in empatia, rispetto e comprensione dei bisogni e dei diritti dei minori chiede circa 900 euro più Iva a genitori e professionisti.

Una storia raccapricciante cui si farebbe fatica a credere se il livello di sfiducia nei confronti dell'operato dei tribunali dei minori, degli assistenti sociali e degli psicologi che stilano perizie e relazioni sui bambini a rischio abuso o maltrattamento non fosse ormai fortemente minata. L'allontanamento dalla famiglia di un minore viene disposto da un giudice sulla base delle relazioni dei servizi sociali e non esiste una lista trasparente di motivi che siano ritenuti validi per revocare la potestà.

Un cane che si morde la coda rendendo difficile una valutazione obiettiva della adeguatezza di queste famiglie. Se sembra incredibile questa storia di «Angeli e Demoni» lo è altrettanto quella della mamma di Baressa. Un giudice le ha tolto la figlia, affidandola solo al padre, per garantire la bigenitorialità.

Per assicurare un padre il giudice ha deciso di privare una bambina della madre in tenerissima età, nonostante sia stata giudicata adeguata al suo ruolo. Nessuno controlla o interviene di fronte ad allontanamenti forzati dei figli dalle famiglie che troppo spesso appaiono debolmente motivati. Le famiglie che incappano nei servizi sociali hanno imparato a registrare di nascosto le conversazioni per timore che siano manipolate e usate contro di loro. Il confine tra protezione dell'infanzia e l'abuso di potere è diventato così precario che nessuno si fida di nessuno. Aumentano sia i bambini abusati in famiglia sia i «bambini rubati da una giustizia ingiusta», le denunce alle istituzioni prive ormai di credibilità.

Negli ultimi anni è accaduto molte volte che per togliere un bambino a un genitore fossero utilizzate le forze dell'ordine come se invece di un minore e la madre si avesse a che fare con pericolosi delinquenti. Cosi è capitato a Baressa e dicendo di agire per salvaguardare la bambina hanno provocato indicibili sofferenze e traumi irreparabili a lei e alla mamma.

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