Ma il malato di mente non è sempre il cattivo

Filippo Ferlazzo ha ucciso un uomo perché aveva trattenuto per il braccio la sua fidanzata chiedendole l'elemosina. Era in grado di capire in anticipo l'orrore, il dolore e la fine che stava per procurare alla vittima?

Ma il malato di mente non è sempre il cattivo

Filippo Ferlazzo ha ucciso un uomo perché aveva trattenuto per il braccio la sua fidanzata chiedendole l'elemosina. Era in grado di capire in anticipo l'orrore, il dolore e la fine che stava per procurare alla vittima? Ogni volta che accade qualcosa che colpisce le coscienze per la crudeltà di chi l'ha compiuta si tira in ballo la follia, anche quando la malattia mentale non ha nulla a che fare con i comportamenti efferati che hanno determinato i fatti criminosi.

Non esistono legami di necessità tra certi tipi di disturbi e certi reati ma tranquillizza pensare che il malato di mente è il cattivo mentre i sani sono i buoni che mai compierebbero certi atti sconsiderati. La correlazione tra malattia mentale e pericolosità sociale è scarsa, le statistiche dimostrano che i pazienti psichiatrici non compiono più reati dei cosiddetti sani. Alla luce di questa realtà sono stati chiusi gli ospedali psichiatrici giudiziari, in cui i soggetti ritenuti incapaci di intendere e volere entravano, con fine pena mai, per qualsiasi reato. Alle persone con disturbi psichiatrici sono stati restituiti diritti e doveri e la malattia costituisce un'esimente soltanto se collegata in modo certo alla spinta omicida.

Le persone con disturbo bipolare non sono assassine, non sono aggressive, non sono tutte uguali e non manifestano gli stessi sintomi e difficoltà. Sarà una perizia a stabilire se c'è un nesso tra lo stato di salute mentale e il discontrollo degli impulsi che ha spinto Ferlazzo ad agire la violenza inaudita che ha provocato la morte di un uomo che non aveva fatto nulla per esplicitarla. Se Ferlazzo fosse stato preda di un delirio che lo alienava del tutto dalla realtà al punto da fargli credere di essere perseguitato dalla vittima potrebbe costituire un'esimente durante il processo penale ma se invece è stato spinto da stati emotivi e passionali, come ad esempio la gelosia, la sua imputabilità non sarà esclusa né diminuita.

In concreto, se Ferlazzo ha ucciso Alika Ogorchukwu con lo scopo di punirlo per aver toccato la sua compagna sarà condannato, se invece ha immaginato in un delirio che la vittima la stesse seguendo per ucciderla e privarlo del suo grande amore e punto di riferimento, la sua condizione psichiatrica potrebbe essere presa in considerazione in sede giudiziaria.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica