Coronavirus

Rita Dalla Chiesa: "Qui non decidono nulla, ci vorrebbe Bertolaso..."

La conduttrice Rita Dalla Chiesa commenta con ilGiornale.it le misure che il governo sta prendendo per affrontare l'emergenza coronavirus

Rita Dalla Chiesa: "Qui non decidono nulla, ci vorrebbe Bertolaso..."

"Vorrei una persona sola a prendere le decisioni. Intorno sento tanta incertezza ed è questo che rende la gente non rispettosa delle regole. Ce ne danno tante, troppe e sono troppi a darcele". A dirlo è la conduttrice Rita Dalla Chiesa nel corso di una conversazione con ilGiornale.it sulle misure che il governo sta prendendo per affrontare l'emergenza coronavirus.

Sarebbe favorevole a un isolamento degli over 70, come ha proposto il governatore Toti?

"Ma stiamo scherzando? Credo sia un incubo che sta vivendo Toti, persona di cui continuo ad avere grande stima perché è una persona che ha fatto delle cose ottime come governatore della Liguria, però, stavolta ha sbagliato. L’inciampo, sia chiaro, ci può essere per chiunque, però, in questo momento bisogna stare molto attenti alle parole perché gli over 70 non si sono sentiti offesi ma sono rimasti senza parole. Io non mi sento offesa e non mi sento inutile. La maggior parte degli over 70 oggi sono utilissimi alla società o alla famiglia. E, invece, sapesse quanti 30-40 sono totalmente inutili...".

In quanto anziana, ha paura del Covid?

"Io ho paura del Covid, ma sono una persona responsabile. Gli irresponsabili sono i giovani che pensano di poter affrontare qualsiasi pericolo tanto a loro non succede mai niente come quelli che si buttano col deltaplano dalla montagna. E, purtroppo, le cose avvengono a chiunque…".


Crede sia giusto chiudere i locali della movida?

"È giusto chiudere non solo i locali della movida. Bisognerebbe dare la possibilità alla gente di viaggiare in totale sicurezza quando prendono i mezzi pubblici per raggiungere il posto di lavoro. Tirassero fuori più autobus…Tutto sta a come si fanno le cose, bisogna usare la testa. Non è proibendo che si risolve il problema, ma trovando soluzioni adatte. Nella prima parte del Covid, nonostante fossimo tutti terrorizzati perché non sapevamo cosa stava succedendo, le decisioni sono state prese velocemente e in modo corretto. Adesso, in questa seconda fare, stiamo vivendo in totale incertezza, come se fossimo nelle sabbie mobili".


Da persona del mondo di spettacolo come si sente nel vedere la cultura nel mirino delle restrizioni?

"La cultura è alla base di qualunque cosa. Non solo la cultura del sapere, ma anche quella del vivere che è la cosa più importante. Teatri, cinema e musei sono certamente importanti come è importante il commercio e il turismo. Qualunque forma di imprenditoria che esiste in Italia deve essere salvaguardata. La gente deve poter lavorare".


Lei, fosse al governo, che misure adotterebbe?

"Io non sono al governo. Mi aspetto che qualcuno al governo lo dico in modo serio e preciso, senza questa altalena continua del prima sì, poi no. Poi sì e poi no. Sottrai, aggiungi…Ma stiamo scherzando? Io avrei voluto un Bertolaso in questa emergenza. Non accetto il fatto che sia stato attaccato per l’ospedale di Milano.

Adesso serve e nessuno gli ha chiesto scusa per tutto quel che gli ha detto".

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