La rabbia dei clandestini per la linea dura

Sui social la prova che le navi umanitarie sono un incentivo per le partenze

La rabbia dei clandestini per la linea dura

La narrazione secondo la quale la presenza delle Ong non ha alcuna influenza sulle partenze dei migranti, in particolare dalla Libia, non regge più. Probabilmente non ha mai retto, se non agli occhi dei soliti propagandisti dell'immigrazione, che vorrebbero l'Italia, e solo l'Italia, aperta a qualunque tipo di sbarco e trasformata in hub per stranieri.

Nei siti e sui gruppi social dedicati all'immigrazione illegale ci siamo imbattuti in un post molto critico sulle recenti numerose partenze, che hanno portato a diversi incidenti in mare. Naufragi che hanno causato decine di morti e di dispersi. Se nel nostro Paese c'è indignazione, dall'altra parte del Mediterraneo c'è rabbia. Il motivo? Non ci sono le navi delle Ong nello specchio di mare davanti alla Libia a offrire una relativa garanzia di sicurezza a chi sale sui barchini ma questo non ha fermato le partenze. Il messaggio che abbiamo trovato, d'altronde, parla chiaro: «Non ci sono navi di salvataggio in mare ma avete davvero lanciato la gente. I corsari della Libia...». Il messaggio è stato accompagnato da un barchino in legno in fiamme, probabilmente un'immagine di repertorio, utilizzata per rendere l'idea di quanto accade senza l'intervento degli equipaggi delle Ong.

In questi giorni le navi della flotta civile sono tutte in porto: non ce ne sono di attive sulla rotta che solitamente viene da loro pattugliata. L'unica sottoposta a fermo amministrativo per violazione del decreto è la Geo Barents, le altre teoricamente potrebbero operare ma sono comunque in porto. Quel messaggio lasciato sui social è esemplare di quello che accade in Nordafrica e involontariamente suggerisce che le navi Ong sono realmente un pull-factor. E che siano un elemento di garanzia lo si evince anche dal fatto che, come abbiamo avuto modo di appurare, nei telefoni dei migranti sono installate le applicazioni di tracking marittimo, che permettono di individuare la posizione delle navi in tempo reale, quindi anche quella delle Ong, per verificare quando saranno nei pressi della Libia ed effettuare i «lanci» con maggiore sicurezza.

Nel corso della nostra ricerca abbiamo avuto modo di percepire la reale influenza che le Ong hanno nell'immaginario collettivo al di là del Mediterraneo anche imbattendoci in una pagina che si chiama «Amici della Ocean Viking in Europa». Scorrendo tra i post pubblicati ne abbiamo anche trovati alcuni di recente condivisione che propongono partenze per l'Italia prima dell'inizio del Ramadan, anche se non sono previste missioni delle Ong nell'immediato futuro.

C'è il numero di telefono da contattare per prendere accordi prima della partenza, ci sono le foto dei motori impiegati e della barca che dovrà ospitare i migranti, un piccolo peschereccio ben più grande rispetto a quelle utilizzate in Tunisia.

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