
Si rischia di perdere il conto delle notti d'orrore che l'Ucraina sta vivendo con un'agghiacciante e immutabile frequenza.
Nelle prime ore di martedì centinaia di cittadini di Kiev e Odessa sono stati costretti a cercare rifugio nelle stazioni della metro per via di un attacco incrociato di droni e missili. L'esercito russo ha aperto il fuoco con 7 Iskander e quasi 500 Shahed, 284 dei quali neutralizzati con sistemi di guerra elettronica. Il bilancio è di 2 morti a Odessa e di uno a Kiev, mentre 15 persone sono rimaste ferite nella città portuale e altre 8 nella capitale.
Il raid di Mosca ha danneggiato tra l'altro la cattedrale di Santa Sofia nel centro storico di Kiev, patrimonio mondiale Unesco.
Negli attacchi su Odessa sono stati colpiti l'ospedale ostetrico, il pronto soccorso, edifici residenziali e lo studio cinematografico della città. «Per fortuna non ci sono vittime al nosocomio, siamo riusciti a evacuare la struttura poco prima delle esplosioni» ha dichiarato il governatore regionale Oleg Kiper.
L'oblast di Chernihiv è stato invece bersagliato da munizioni esplosive. Il Cremlino si giustifica con la solita frase da copia e incolla: sono stati distrutti obiettivi militari, aggiungendo di aver abbattuto nella notte 102 droni ucraini tra Mosca e San Pietroburgo.
Zelensky ha invocato azioni concrete da parte di Stati Uniti ed Europa per fermare quella che ormai è diventa una quotidiana strage di civili. «Il silenzio del mondo deve essere sostituito da iniziative epocali. Gli Usa hanno il potere di costringere la Russia alla pace, per ora si sono dimostrati morbidi, servono mediatori meno indulgenti. L'Europa deve invece dimostrare forza e fermezza». Per il cancelliere tedesco Merz la Russia perpetra «inauditi atti di terrorismo». E mentre il Pentagono parla addirittura di tagli ai finanziamenti per l'assistenza militare a Kiev nel 2026, Bruxelles reagirà all'invito di Zelensky con un nuovo pacchetto di sanzioni.
«Stiamo aumentando la pressione sulla Russia perché la forza è l'unica lingua che conosce» dice la von der Leyen, annunciando il 18esimo pacchetto di sanzioni Ue che comprende l'abbassamento del tetto al prezzo del petrolio russo (da 60 a 45 dollari al barile) e divieti di transazione per Nord Stream 1 e 2. «Putin sta prendendo in giro il mondo. Insieme agli Stati Uniti, possiamo davvero costringerlo a negoziare seriamente» ha aggiunto l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera Kallas. Sanzioni o meno, Putin chiede all'industria militare un'accelerata nella produzione d'armi, e secondo indiscrezioni dell'intelligence di Kiev, lo zar di Mosca aiuterà la Corea del Nord a produrre droni di tipo Shahed nelle fabbriche di Pyongyang. Intanto il vice ministro degli Esteri Alexander Grushko non esclude un'escalation nel Mar Baltico, «dove c'è il rischio che possa iniziare un conflitto in qualsiasi momento».
Nel 1.203esimo giorno di scontri un'auto utilizzata dagli operatori di droni della 64esima Brigata russa, è stata distrutta dai partigiani di Atesh a Melitopol. Un drone ucraino ha ucciso una persona e ne ha ferite 4 in una stazione di servizio a Belgorod.
Un aereo militare russo è sospettato di aver violato lo spazio aereo
finlandese. Sulla questione delle salme dei soldati, non si sa ancora quando avverrà il trasferimento, ma Russia e Ucraina hanno compiuto ieri lo scambio di un secondo gruppo di prigionieri. Il terzo è previsto entro domenica.