Il rapporto europeo su Taiwan. "Pronti per un attacco cinese"

L'Unione europea deve prendere in considerazione lo scenario di un attacco cinese a Taiwan e comprendere quali sarebbero le relative conseguenze al suo sistema economico

Il rapporto europeo su Taiwan. "Pronti per un attacco cinese"

L'Unione europea deve prendere in considerazione lo scenario di un attacco cinese a Taiwan e comprendere quali sarebbero le relative conseguenze al suo sistema economico. È l'input, a quanto si apprende, che verrà sottoposto ai 27 leader al Consiglio Europeo di oggi e domani, dove si terrà una «discussione strategica» sulle relazioni con Pechino.

«L'Ue in quel caso non potrebbe stare a guardare e le conseguenze sarebbero pesanti: basta pensare che il 98% dei nostri chip viene da Taiwan», spiega un alto funzionario che conosce il dossier. I Paesi Ue dovrebbero dunque lavorare per ridurre da subito «le dipendenze nei settori critici».

Di fronte «alla complessa e grave situazione della sicurezza nazionale», la Cina dovrebbe attuare con decisione «il dispiegamento strategico effettuato al ventesimo Congresso nazionale del Pcc, migliorare la capacità delle forze armate di vincere, rimanere altamente vigili e prepararsi alla guerra in ogni momento». Lo ha detto ieri il ministro della Difesa Wei Fenghe, nel resoconto del China Military Online, durante l'incontro sulla relazione d'apertura del presidente Xi Jinping tenuto dai delegati dell'Esercito popolare di liberazione e delle Forze di polizia armata del popolo presenti al congresso a Pechino. I leader, stando a un'altra fonte, non metteranno per iscritto le loro conclusioni ma continueranno a lavorare sul loro approccio strategico alla Cina.

«Non è il momento di aggiornare la posizione raggiunta nel 2019 ma, allo stesso tempo, vanno presi in considerazione gli sviluppi avvenuti nell'ultimo periodo». La strategia corrente individua Pechino come «partner, competitor e rivale sistemico».

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