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La rappresaglia di Mosca contro l'Europa: "Divieto di ingresso in Russia per Sassoli"

Sanzioni anche ad altri 7 esponenti dell'Ue. Il Ppe: "Putin non ci zittirà"

La rappresaglia di Mosca contro l'Europa: "Divieto di ingresso in Russia per Sassoli"

L'Ue, nella persona del presidente dell'Europarlamento David Sassoli ma anche di altri sette figure di primo piano, finisce nel mirino della Russia, che ha lanciato ieri un nuovo capitolo della guerra di sanzioni che vede contrapposta Mosca alle cancellerie occidentali. Il ministero degli Esteri russo muove all'Europa accuse pesanti e, a modo proprio, coerenti con il suo rifiuto di veder sanzionati i responsabili di iniziative che considera legittime dal punto di vista del diritto internazionale, ma che in Occidente sonoconsiderate attacchi ai diritti umani come nel caso di Aleksei Navalny.

Sassoli viene colpito non potrà più entrare in Russia - in quanto considerato tra i principali responsabili di «una politica continuata di illegittime misure restrittive unilaterali contro cittadini e organizzazioni russi». Secondo il ministero degli Esteri di Mosca, l'Ue sta conducendo una sfida deliberata contro la Russia, alimentando nei media occidentali un'isteria anti russa e subendo in questo l'aperto incoraggiamento degli Usa. Così facendo, sempre secondo il governo russo, l'Ue viola le basi del diritto internazionale. Prova sarebbe il sistematico respingere tutte le proposte del Cremlino per risolvere le «questioni problematiche» tra le due parti.

Questo significa, sostengono a Mosca, che esiste un obiettivo ostile nei suoi confronti, che si sostanzia nella volontà di «frenare ad ogni costo lo sviluppo della Russia». Esiste, affermano le autorità russe, un diritto internazionale che non deve essere minato, mentre si assiste a «una sfida aperta e deliberata alla nostra politica interna ed estera». Ma chi sono le personalità sanzionate dalla Russia insieme con Sassoli? Alcuni sono funzionari Ue, altri di singoli Paesi dell'Unione. La più importante è la ceca Vera Jourovà, vicepresidente della Commissione Ue per i Valori e la Trasparenza; poi ci sono il francese Jacques Maire, membro dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa; due esponenti lettoni e uno estone che si occupano di media e lingue; il capo dell'ufficio del procuratore di Berlino Jorg Raupach; e il capo e del laboratorio svedese di sicurezza chimica, biologica e nucleare Asa Scott. Sassoli però incassa la solidarietà di tutta la politica italiana: dalla Meloni a Zingaretti, da Fico alla Casellati, da Di Maio a Letta fino agli eurodeputati della Lega.

Duro il Ppe: «Putin sanzioni chi vuole ma non ci zittirà».

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