«Sto bene, non sono mai stato a contatto col ragazzo della polizia che potrebbe essere positivo, e ovviamente farò tutto quello che le autorità sanitarie mi chiederanno di fare, come ogni altro cittadino» ha commentato Matteo Salvini (nel tondo il 6 marzo scorso a «Porta a porta») sui social dopo la diffusione della notizia che un'agente della sua scorta è stato contagiato dal Coronavirus. Dopo le polemiche partite dai 5stelle, è arrivato anche il momento della vicinanza all'agente. «Alla notizia della positività di un uomo della scorta di Salvini, l'unico commento accettabile è la massima solidarietà all'agente e alla sua famiglia. Unità nazionale sia il nostro faro» scrive la vicepresidente M5s del Senato, Paola Taverna, su Twitter. Il leader della Lega ha criticato, senza citarli, gli esponenti del movimento Cinque stelle che, subito dopo la diffusione della notizia del contagio, avevano chiesto a Salvini di rispettare le regole a cui sono sottoposti tutti i cittadini e in sostanza di mettersi in quarantena. Ma soprattutto ha preso di mira chi ha approfittato della vicenda per auspicare un suo passaggio a miglior vita: «Chi riesce a fare polemica anche su una possibile malattia, in alcuni casi arrivando ad augurarmi la morte, non merita risposta, al massimo un sorriso».
Salvini, che ha ricevuto anche tanti messaggi di solidarietà, ha poi espresso il proprio «sconfinato grazie a chi in questi giorni è impegnato a combattere il diffondersi del virus, direttamente in corsia d'ospedale o indirettamente con aiuti e donazioni anche importanti, come Intesa Sanpaolo e tanti altri, realtà private e singoli cittadini che stanno sostenendo ospedali, sanità, volontariato e ricerca».
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