La foto con Jannik Sinner, pochi giorni dopo l'elezione al Soglio di Pietro. Poi Al Pacino, Laura Pausini, fino a ieri con Cate Blanchett, Spike Lee, Monica Bellucci. Photo-opportunity che mostrano un Papa sempre più pop.
È stato proprio Leone, primo pontefice statunitense, a voler incontrare i divi di Hollywood. Un vero e proprio red carpet in Vaticano, Attori e registi internazionali con gli occhi spalancati e il naso all'insù, ad ammirare le bellezze della Sala Clementina, nel Palazzo Apostolico, per l'udienza che Leo ha concesso loro. "Nell'anno del Giubileo - ha spiegato il Vaticano - Papa Leone ha espresso il desiderio di approfondire il dialogo con il mondo del cinema e in particolare con attori e registi, esplorando le possibilità che la creatività artistica offre alla missione della Chiesa e alla promozione dei valori umani".
Prevost ha ricevuto in regalo una maglia Nba dei New York Knicks con la scritta "Pope Leo XIV", direttamente da Spike Lee. La foto che lo ritrae sorridente con il regista-attore americano ha fatto subito il giro del Web e si va ad aggiungere all'album che il Papa sta collezionando con star di tutto il mondo.
Cate Blanchett ha invece donato al Pontefice un braccialetto che lei indossa come segno di solidarietà con le persone sfollate, mentre Viggo Mortensen, candidato per tre volte al Premio Oscar, ha consegnato a Leo alcune lettere.
"Il cinema è un'arte giovane, sognatrice e un po' irrequieta, anche se ormai centenaria" ha esordito il Papa. "È un'arte popolare nel senso più nobile, che nasce per tutti e parla a tutti. Mi conforta pensare che il cinema non è soltanto moving pictures, è mettere in movimento la speranza!" ha ribadito il Pontefice che poi ha espresso la propria preoccupazione per le sale cinematografiche che vivono "un'erosione che le sta sottraendo a città e quartieri. E non sono in pochi a dire che l'arte del cinema e l'esperienza cinematografica sono in pericolo". Da qui l'invito alle istituzioni a "non rassegnarsi e a cooperare per affermare il valore sociale e culturale di questa attività".
Infine la raccomandazione a registi e attori di tutto il mondo. "Il vostro cinema resti sempre un luogo d'incontro, una casa per chi cerca senso, un linguaggio di pace. Che non perda mai la capacità di stupire, continuando a mostrarci anche un solo frammento del mistero di Dio".
Un invito raccolto dal mondo del cinema italiano. "È nato un applauso spontaneo quando il Santo Padre ha sottolineato l'importanza di corroborare e di non abbandonare un'industria che non è soltanto un'industria dell'intrattenimento, ma è un'industria che ha a che fare in maniera profonda con la vita di questo Paese" ha detto l'attrice Chiara Francini.
"Ha sottolineato l'importanza del lavoro di tutti, anche di quelli che non si vedono e l'importanza di tutte le persone che rappresentano comunque delle famiglie" ha aggiunto Maria Grazia Cucinotta. Il Papa è "un cinefilo" ha commentato Spike Lee, definendo le parole pronunciate dal Pontefice "commoventi". Un'impressione confermata dallo stesso Leone che, alla vigilia dell'udienza, ha condiviso in un video i film che lui ha amato: La vita è meravigliosa di Frank Capra; Tutti insieme appassionatamente di Robert Wise; Gente Comune di Robert Redford e La vita è bella di Roberto Benigni.
"Che il vostro cinema resti sempre un luogo d'incontro, una casa per chi
cerca senso, un linguaggio di pace ha concluso il Papa rivolgendosi agli oltre 150 attori e registi presenti - che non perda mai la capacità di stupire, continuando a mostrarci anche un solo frammento del mistero di Dio".