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Reddito di cittadinanza agli stranieri. Corsa contro il tempo per limitarlo

Le domande già presentate andranno «rettificate» alla luce dei requisiti più severi. Sul sito dell'Inps disponibili i nuovi moduli

Reddito di cittadinanza agli stranieri. Corsa contro il tempo per limitarlo

Roma - Una corsa contro il tempo per riparare a errori ed orrori delle prime, confusissime stesure del reddito di cittadinanza. Riuscire a far piovere i primi sussidi già alla fine del mese, e comunque prima della partita delle Europee (tanto per non smentire la portata propagandistica del tanto atteso provvedimento-bandiera dei Cinquestelle).

Il problema, però, è che molte delle domande già presentate dai più solerti, adesso saranno da «rettificare» sulla base di nuovi criteri e requisiti modificati durante i passaggi parlamentari del decreto di conversione (venerdì scorso il cosiddetto «Decretone» è stato finalmente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale). L'altroieri la possibilità di utilizzare i moduli online era stata «temporaneamente sospesa», con ulteriori disagi e confusione, sia per chi ha atteso il testo definitivo sia per chi si troverà d'ora in poi nel «limbo», non sapendo se la propria «irregolarità» sarà sanabile oppure no. Ieri i moduli aggiornati sono ricomparsi nuovamente sul sito dell'Inps (www.inps.it): sia quelli per la presentazione della domanda del reddito di cittadinanza, sia quelli per la pensione di cittadinanza. Sono stati pubblicati, ha specificato una nota dell'Inps, dopo avere sentito il ministero del Lavoro e delle politiche sociali ed avere ricevuto il parere del Garante per la tutela in materia di dati personali.

Ma diverse e non di poco conto sono le modifiche intervenute: in primis, i requisiti reddituali e patrimoniali. Sono stati approvati maggiori aiuti per le famiglie con i disabili, mentre c'è stata una «stretta» sui genitori single e, soprattutto, sulle richieste di reddito da parte degli immigrati (una su dieci, secondo i primi riscontri statistici). Più complessa la certificazione richiesta per i cittadini extra Ue, necessaria per «comprovare» la composizione del nucleo familiare. Gli assegni per la pensione di cittadinanza saranno poi interdetti «ai soggetti condannati a pena detentiva con sentenza passata in giudicato per i reati con finalità terroristiche e di stampo mafioso, ai latitanti o agli evasi». I nuovi requisiti saranno validi per chi presenterà domanda dal 6 aprile in avanti, e dovrebbe ricevere il sussidio, potenzialmente, a partire da maggio. Le richieste arrivate a inizio marzo, ha assicurato invece l'Inps, potrebbero essere invece liquidate già entro la fine di questo mese, come aveva promesso più volte il capo grillino Di Maio.

Per ora, ad avanzare la richiesta del reddito sono stati 853.

521 nuclei familiari (il 68% dei potenziali aventi diritto alla misura hanno presentato la domanda a marzo). Quasi 3 milioni (2,8) le persone coinvolte, con buonissima affluenza dai Caf. E adesso si apre la fase bis: lo sprint finale per far arrivare i sussidi (o toglierli agli extracomunitari) prima delle elezioni Europee.

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