Se fino a pochi anni fa il Movimento 5 Stelle poteva contare su un notevole consenso nel sud Italia, oggi (anche) l'elettorato meridionale ha voltato le spalle ai grillini. Come sottolinea il quotidiano Il Messaggero, una delle cause principali del disastro è rappresentata senza ombra di dubbio dal Reddito di cittadinanza, una misura che non ha assolutamente portato frutti sperati (leggi: consensi) a un partito sempre più in difficoltà.
Prendiamo, ad esempio, il caso della Calabria: in questa regione il Reddito di cittadinanza è stato fin qui assegnato a più o meno 74mila famiglie. Calcolatrice alla mano, fanno all'incirca 170mila persone. Togliendo la parte dei non votanti, ovvero i minorenni, fa impressione constatare come lo scorso 26 gennaio, cioè alle ultime elezioni Regionali, il M5s abbia incamerato appena 48.784 voti, un bottino insufficiente a eleggere anche un solo rappresentante in consiglio regionale.
In altre parole, in Calabria, i pentastellati hanno preso appena un terzo dei voti rispetto al numero dei calabresi a cui è stato assegnato il Reddito di cittadinanza, vero e proprio cavallo di battaglia grillino. Facendo un confronto con il passato lo scenario appare ancora più inquietante. Già, perché la Calabria rappresentava per il M5s un serbatoio elettorale non indifferente, visto che due anni fa, alle politiche del 4 marzo 2018, Di Maio poteva vantare più di 400mila voti per il suo partito. Discorso simile alle europee, con circa 200mila voti raccolti.
L'inutilità elettorale del Reddito di cittadinanza
Nel caso in cui servisse una conferma di quanto appena detto, cioè dell'inutilità ai fini elettorali (e non solo) del Reddito di cittadinanza, basta prendere in considerazione la Sardegna. Qui ci sono 47.434 nuclei famigliari che possono contare sull'indennità voluta dai grillini. In totale ci sono quasi 100mila sardi coperti dall'ombrello del Reddito ma anche qui il grafico che misura i consensi del partito fondato da Beppe Grillo mostra una traiettoria deprimente: 396mila voti alle politiche del 2018, 126mila alle Europee del 2019 e 70mila alle ultime regionali.
La ciliegina sulla torta arriva dall'analisi sui flussi delle regionali sarde effettuata dall'Istituto Cattaneo. Le cause di una simile caduta libera sono due: “La debolezza locale del M5S, che soffre di una classe politica priva delle capacità di conquistare consensi sul territorio e un primo giudizio sulla performance governativa del partito”.
Ma più in generale, ha spiegato Enzo Risso, docente della facoltà di sociologia della Sapienza, “il punto è che il Reddito di Cittadinanza è una misura che riguarda una parte relativamente piccola della società italiana”. Quanti? Quasi 2,5 milioni di italiani, un numero nettamente inferiore ai 10 milioni di beneficiari del bonus Renzi. Come se non bastasse, ha concluso Risso, una buona parte dei percettori del Reddito “in gran parte sono poco interessati alla politica e sono rimasti nell' area del non-voto”.
"Il Reddito di cittadinanza è stata una misura tampone che non ha ridotto la povertà né creato nuova occupazione, ma è stato un provvedimento di natura meramente assistenziale che non ha permesso l'inserimento nel mondo del lavoro degli inoccupati", ha poi aggiunto Paolo Capone,
segretario generale dell'Ugl, "Il Meridione è l'area più colpita dalla disoccupazione, per cui sono necessarie politiche di welfare che contribuiscano a favorire anche l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.