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La Regina, il supercandidato Pd in Basilicata: "Lo Stato di Israele? Non esiste, come gli alieni"

Il post antisemita dell'ex assistente di Provenzano, blindato come capolista

La Regina, il supercandidato Pd in Basilicata: "Lo Stato di Israele? Non esiste, come gli alieni"

La legittimità dello Stato di Israele? Una bufala come l'esistenza degli alieni. Sicuramente meno importante di un appetitoso piatto della tradizione lucana. Per altre informazioni chiedere al capolista del Pd nel collegio plurinominale della Basilicata alla Camera.

Il paragone tra l'esistenza dello Stato ebraico, gli extraterrestri e il manicaretto, infatti, sgorga direttamente dalla fantasia di Raffaele La Regina, 29 anni, segretario regionale del Pd lucano, tra i quattro capilista under 35 scelti da Enrico Letta per rappresentare il rinnovamento del partito alle prossime elezioni politiche del 25 settembre.

La Regina, all'epoca collaboratore del vicesegretario dem Peppe Provenzano al ministero per il Sud, il 10 dicembre del 2020 si divertiva a intrattenere i suoi amici di Facebook sfoderando un parallelismo di dubbio gusto. «In cosa credete di più: legittimità dello Stato di Israele, alieni o al mollicato di Mauairedd? E perché proprio al mollicato?», scriveva sul suo profilo social, come da screenshot visionato dal Giornale. Più che evidente l'intento di mettere in dubbio il diritto all'esistenza di Israele. Una fake news, come le creature dalla testa oblunga protagoniste di qualche film di fantascienza. Di certo una facezia, se messa a confronto con un piatto di pasta condito con la mollica di pane croccante, la cui variante preferita da La Regina era quella preparata da un ristorante di Avigliano, vicino Potenza, che adesso ha chiuso definitivamente. Una battuta cattiva, quella del candidato di Letta, che però ci restituisce l'immagine di una giovane sinistra ancora non del tutto depurata da alcune incrostazioni del passato. Già allora uno scivolone meritevole di sollevare un polverone politico, dato che il giovane dottorando in Storia contemporanea era già assistente dell'attuale vicesegretario del Pd Giuseppe Provenzano, che all'epoca ricopriva il ruolo di Ministro per il Mezzogiorno nel secondo governo guidato da Giuseppe Conte.

La Regina ha chiuso il suo profilo Facebook, eppure la gaffe anti-israeliana meriterebbe un supplemento di riflessione da parte di una forza politica, il Pd, da sempre schierata a difesa dello Stato di Israele. Contro le minacce del terrorismo jihadista e di qualche entità statuale come l'Iran degli Ayatollah, che vorrebbe vedere la nazione ebraica cancellata dalla faccia della terra. Alla luce di un post come quello pubblicato dal segretario regionale della Basilicata, anche la pochezza del suo curriculum, evidenziata ieri dal Giornale, appare come una cosa di scarso peso.

Soprattutto perché basta spulciare sul superstite profilo Twitter dell'aspirante parlamentare lucano per trovare altre posizioni controverse sullo Stato ebraico e sul conflitto israelo-palestinese. La Regina, l'11 dicembre del 2017, twittava: «@realDonaldTrump è il peggio potesse capitare al mondo, adesso. #Gerusalemme è luogo sacro per 3 principali religioni monoteiste, occupata in maniera illegale e violenta da #Israele durante la guerra dei 6 giorni. Solidarietà al popolo Palestinese, No Pasaran!», segue bandiera della Palestina. E ancora il 13 aprile del 2017, contro l'ipotesi del gasdotto tra Basilicata e Israele: «#gasdotto tra #Basilicata e #Israele a che scopo? Tramite quale processo democratico?».

Un'ostilità anti-israeliana più simile a quella professata dall'ex grillino Alessandro Di Battista che a un candidato piazzato in pole position dal più grande partito del centrosinistra italiano. Blindato capolista al proporzionale La Regina, a differenza di Emanuele Fiano, ebreo e tra i più strenui difensori di Israele, mandato alla battaglia per un seggio al Senato in un collegio uninominale proibitivo come quello di Sesto San Giovanni. «Accetto, ma è una sfida complicata», ha detto Fiano.

Per l'anti-israeliano La Regina sarà sicuramente una partita più facile.

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