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Regione Piemonte, i vitalizi cancellati rispuntano nelle buste paga dei consiglieri

Nei cedolini 1.320 euro in più: un consigliere senza indennità di funzione a luglio ha incassato 8.500 euro

Regione Piemonte, i vitalizi cancellati rispuntano nelle buste paga dei consiglieri

Alla Regione Piemonte qualcuno fa il furbetto. Dopo aver sbandierato a destra e a manca i tagli agli sprechi, fiore all'occhiello della sinistra convertita al renzismo, ecco per magia lo stipendio tornare a crescere. Eppure i vitalizi erano stati cancellati. Un errore dell'ufficio personale? Una svista dettata dalla fretta di chiudere gli stipendi prima di andare in vacanza? Macché, ai consiglieri piemontesi la spending review sta stretta e si sono inventati un ardito escamotage per rimpinguare la busta paga.

Lo stipendio di un consigliere regionale semplice, che prima oscillava tra gli 8 e i 15mila euro netti al mese, fino ad aprile era stato ridotto del 25% circa e si aggirava intorno ai 6.500 euro. Per un capogruppo qualcosina in più: si arrivava, infatti, ai 7.500 euro. I cedolini di luglio, però, hanno portato una graditissima sorpresa ai neo consiglieri regionali della X legislatura: in busta sono spuntati 1.320 euro in più. In passato questa somma veniva trattenuta dalla Regione per il vitalizio a cui avevano diritto al compimento del 65° d’età. L’indennità di 6.600 euro, dalla quale in passato veniva trattenuta il contributo per i vitalizi, resta dunque intatta facendo così impennare il netto di fine mese. Un trucchetto mica male, insomma. Nel cedolino di luglio, consegnato nelle ultime ore, un consigliere senza indennità di funzione si è trovato circa 8.500 euro. Chi, invece, ricopre una carica come capogruppo o presidente di commissione ha ampiamente superato i 9mila euro. Non solo. I consiglieri della precedente legislatura hanno incassato anche il rimborso dei contributi versati per l’indennità di fine mandato. E così ci sono politici che arrivano a portare a casa fino a 30mila euro.

Che fine hanno fatto gli annunci di Sergio Chiamparino? Tutte le promesse del neo governatore sulla necessità di "equiparare l’indennità dei consiglieri allo stipendio del sindaco di un comune capoluogo" sono già al macero? Basta dare uno sguardo ai cedolini che hanno iniziato a girare sul web per capire che, sotto sotto, il governatore piddì non faceva poi sul serio. E questa furbata ha ovviamente dato il via alla bagarre grillina che adesso chiede giustamente di intervenire sulla riduzione dell’indennità.

"Proponiamo di ridurre fortemente lo stipendio dei consiglieri regionali a 4500 euro netti al mese, e comunque non oltre lo stipendio del sindaco del Comune capoluogo di Regione, come vorrebbe Renzi - commentano gli stellati DAvide Bono e Giorgio Bertola - di eliminare l'indennità di fine mandato e il vitalizio anche per coloro i quali lo stanno già percependo".

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