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Renzi bacchetta l'Ue: "Mi aspetto più coraggio. Si deve voltare pagina"

Nelle comunicazioni al Senato prima del Consiglio europeo il premier sottolinea che bisogna uscire dai margini del troppo rigore: "Area euro Cenerentola mondiale"

Renzi bacchetta l'Ue: "Mi aspetto più coraggio. Si deve voltare pagina"

Renzi rinuncia al vertice di Parigi con gli altri leader del Pse pur di incontrare le Regioni e provare, con loro, a trovare un'intesa dopo le durissime polemiche suscitate dai tagli previsti dalla Legge di stabilità. Per la mattinata sono previsti l’incontro con le Regioni e il Consiglio dei ministri, fa sapere il premier entrando in Senato per le comunicazioni sul Consiglio europeo che si apre domani. Subito dopo Renzi volerà direttamente a Bruxelles. "Quello di domani - sottolinea il capo del governo - è l’ultimo Consiglio Ue guidato da Van Rompuy e l’ultimo al quale parteciperà il presidente della Commissione Ue Barroso dopo 10 anni e quindi è l’ ultimo di una lunga stagione di istituzioni continentali e credo che si tratti di un passaggio davvero rilevante. La preoccupazione sul passaggio di consegne - ha sottolineato - pare fugata e l’Ue volta pagina nelle sue istituzioni. Le questioni principali oggetto della discussione tra i partner europei sono quelle sollecitate e stressate dalla Presidenza italiana e che poi troveranno pieno compimento col piano di investimenti da 300 miliardi proposto dal nuovo presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker. In ogni caso - ha precisato Renzi - siamo in una fase di transizione".

Non nasconde una certa soddisfazione, il presidente del Consiglio, quando parla dei trecento miliardi di investimenti. "La più grande vittoria" dell'Italia in Europa "è qualla di aver proposto e per alcuni versi imposto un piano di investimenti da 300 miliardi. E' il primo segno di attenzione non solo all'austerità e al rigore ma anche a crescita e investimenti".

Renzi è molto soddisfatto anche per il recente vertice Asem di Milano. Sono stati registrati "passi in avanti significativi tra Russia e Ucraina, concretizzati a Minsk, che hanno trovato nuova linfa nei colloqui di Milano: lo spirito di Milano ha consentito tre incontri tra Putin e Poroshenko". "L’Italia è convinta della necessità di preservare l’unità, l’integrità e la libertà del popolo ucraino" ha lavorato perché finisse l’escalation, ma nello stesso tempo opera per un «processo di recupero della Russia come punto di riferimento". Poi un monito all’Europa: "Si costruisce anche nel rispetto del vicino, e il popolo russo è il suo vicino più grande".

E ancora sul tema energetico: bisogna diversificare gli approvvigionamenti di gas ed energia che non possono più essere solo attraverso la direttrice "est-ovest ma si devono sviluppare nella direttrice nord-sud" attraverso una serie di accordi con i Paesi africani. "Sta qui una parte della nostra scommessa sul tentativo di fare dell’Africa un luogo di sviluppo".

"Il clima della comunità economica internazionale sta rapidamente cambiando" sull’economia, assicura Renzi. "Il vertice del G20 metterà al centro la parola crescita". "Io trovo che non sia più rinviabile" una discussione "su come l’Europa vuole puntare ad uscire dai margini stretti del solo rigore per puntare ad una strategia di crescita. Non c’è solo un problema italiano, ma dell’intera area dell’Euro", assicura il premier. "L’Europa è la Cenerentola" per quanto riguarda lo sviluppo, osserva il presidente del Consiglio. Del resto "il Fondo monetario internazionale ha evidenziato come il focus sulla crescita sia assolutamente prioritario".

"Noi non siamo gli osservati speciali" dell’Europa, precisa il premier. "Noi stiamo facendo le riforme perché lo abbiamo deciso e non perché ce lo chiede l’Europa". Nel suo intervento al Senato Renzi ribadisce che l'Italia sta facendo la sua parte "perché è giusto per i nostri figli".

E torna a spronare l'Europa. "Vorrei che le nuove istituzioni europee mostrassero un po' più di coraggio e l’orgoglio di appartenere a questa Comunità" che è l’Europa.

Poi sottolinea che la Ue sta cambiando le sue istituzioni e bisogna "cogliere questa occasione" perché "noi non siamo gli osservati speciali" ma un Paese che fa le riforme.

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