"Questa legislatura ha il dovere di proporre una maggioranza europeista e antisovranista per l'elezione del nuovo capo dello Stato". Giù la maschera. Del lungo discorso con cui ha chiuso la Leopolda 2019, negli anni a venire rimarrà soprattutto questa frase. Matteo Renzi, alla fine, lo ha confessato. Dietro all'inciucio Pd-Movimento 5 Stelle che ha portato alla nascita del Conte II c'era un unico, grande obiettivo: mettere le mani sul Colle. L'ammissione arriva dal palco della vecchia stazione fiorentina, trasformata nella location della kermesse che quest'anno è giunta alla decima edizione. La prima fuori dal Pd. Un luogo, la Leopolda, in cui - ha detto Renzi - "da 10 anni si viene a prendere un pieno di esperienze e di energia". Il suo intervento era appena all'inizio quando è arrivato il primo attacco al centrodestra. "Si viene a credere che il futuro sia soltanto di demagoghi e populisti che vivono di slogan": il primo di una lunga serie.
Prima, però, un "grazie dal profondo del cuore a tutti". Tutti quelli che, da sinistra e da destra, hanno aderito a Italia Viva, il nuovo progetto politico di Renzi, che sabato ne ha presentato il simbolo, una "v" stilizzata che assomiglia a un gabbiano. "Noi - ha scandito l'ex premier - non abbiamo paura. Prendiamoci cura l'uno degli altri". Nel suo comizio, il primo convitato di pietra è il governo. "Se si vuole far politica si devono fare le cose sul serio, vale per quota 100 e vale per l'immigrazione". Un avviso ai naviganti, l'ennesimo. Anche se il carico da 90, inevitabilmente è tutto per Matteo Salvini. "Il disegno di Salvini aveva come obiettivo il Colle. Quello che chiamano imbroglio di palazzo per noi ha un nome: si chiama democrazia parlamentare", il grido di Renzi, che per la prima volta cita il Quirinale. "Saremo al 4% - ha continuato rivolgendosi al leader della Lega - ma intanto ti sei fatto fregare da noi. Goditi il Papeete che al Paese ci pensiamo noi".
Poi, dopo avere ripetuto per l'ennesima volta di avere lavorato al Conte-bis "per salvare l'Italia da Salvini e dal salvinismo", l'ammissione choc: "Questa legislatura ha il dovere di proporre una maggioranza europeista e antisovranista per l'elezione del nuovo capo dello Stato". Infatti, ha spiegato Renzi, "Il Quirinale ha un ruolo chiave. Se rimane questa legislatura in vita, il presidente che ci accompagnerà fino al 2029 sarà espressione di forze politiche che credono nell'Europa". Forze politiche che "non mettono in discussione l'euro, non affollano le piazze circondati da Casapound, che mette in discussione valori costituzionali e la memoria condivisa". La vera battaglia, insomma, fa intendere l'ex premier, è sulla nomina dell'erede di Sergio Mattarella, il cui mandato scade nel 2022.
Fra tre anni. Italia Viva sarà ancora alleata con Luigi Di Maio? Renzi fa intuire di sì, anche se con loro "non faremo un'alleanza strutturale con loro, non è il nostro mondo". Quindi la proposta al Pd di far "ripartire il progetto Ventotene, facciamone la casa dell'Europa". Tuttavia, Italia Viva rimane una realtà a sé stante. "Vogliamo fare quel che ha fatto Macron e che certo non ha avuto il consenso dei socialisti francesi. Vogliamo assorbire larga parte di quel consenso, vogliamo arrivare come minimo sindacale in doppia cifra". 10%, dunque. Almeno, s'intende. Da raggiungere offrendo "uno spazio a chi non crede nella casa dei sovranisti e non sta in un disegno strutturale di alleanza tra Pd e M5S".
Successivamente Renzi ha ribadito il suo no a "balzelli come sugar tax e aumento sulle partite Iva", prima di un'ultima stoccata al centrodestra. "In piazza San Giovanni a Roma - la riflessione di Renzi - è finito un modello culturale di centrodestra, che io non ho mai votato, e Berlusconi non ha mai votato la fiducia a me, ma ha rappresentato per 25 anni un modello che aveva distorsioni, ma ha cercato di rappresentare l'area liberale del Paese".
Infine, la sintesi del progetto Italia Viva: "Parte per rappresentare quell'area liberale, quell'area democratica, quell'area riformista di cui il Paese, stretto dall'accordo 5 Stelle-Pd da una parte e dai sovranisti dall'altra, ha bisogno: non c'è soltanto uno spazio, c'è un bisogno".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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