Renzi replica ancora a Juncker: "L'Italia non si fa telecomandare"

Dopo il botta e risposta di ieri, il premier italiano ribadisce: "L'Ue non può essere solo un'accozzaglia di regole"

Renzi replica ancora a Juncker: "L'Italia non si fa telecomandare"

"L'Italia non si fa telecomandare". Dalla reggia di Caserta, Matteo Renzi replica ancora a Jean-Claude Juncker che ieri lo ha accusato di volersi intestare la paternità della flessibilità e di attaccare a ogni piè sospinto la Commissione europea.

"Può essere normale fare polemiche assurde sul niente? L'Italia deve farsi sentire e far capire, con la gentilezza che le è propria, che è finito il tempo in cui ci telecomandavano da fuori", ha ribadito il premier italiano, "L'Europa non può essere soltanto un pacchetto di regole che ci troviamo a dover seguire, è un grande ideale o non è. È il tentativo di fare di questa parte del mondo un faro di civiltà e bellezza e non un'accozzaglia di regolamenti".

Renzi ha poi ripetuto l'annuncio di ieri sui provvedimenti che verranno presto presi contro gli assenteisti: "Non capisco le polemiche dei sindacati dopo che abbiamo detto che chi viene sorpreso a timbrare il cartellino e andare via deve essere licenziato in 48 ore", ha detto, "È un fatto di buonsenso e di correttezza perchè permette a tutti gli altri dipendenti della Pa di essere guardati a testa alta".

Dobbiamo valorizzare le donne e gli uomini che lavorano nella Pa e che, nella stragrandissima maggioranza dei casi, sono onesti: hanno bisogno di sentire al proprio fianco la vicinanza dello Stato. Perciò abbiamo annunciato una cosa molto semplice, banale, e non so perchè qualche sindacato abbia fatto polemica".

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