Politica

"Le scuse di Di Maio sigillo finale sulla storia dei 5 Stelle"

Il leader di Italia Viva Matteo Renzi non le manda a dire ai pentastellati, anzi, sottolinea, in maniera sarcastica, come alla fine i nodi vengano sempre al pettine

Il leader di Italia Viva Matteo Renzi
Il leader di Italia Viva Matteo Renzi

È un Matteo Renzi in cerca di rivincite quello che scrive nella sua enews delle ultime vicende politiche del Movimento 5 Stelle. Il leader di Italia Viva non le manda a dire ai pentastellati, anzi, sottolinea, in maniera sarcastica, come alla fine i nodi vengano sempre al pettine. “Il tempo è galantuomo”, afferma l’ex premier, che incalza: “Le scuse di Luigi Di Maio sono il sigillo finale sulla storia del Movimento Cinque Stelle. Sono loro che stanno implodendo, non noi. Sono loro che devono riflettere sul loro atteggiamento”. Renzi è un fiume in piena: “Non è in ballo – continua – solo la vicenda dell'ex sindaco di Lodi. In quel 2016, i 5 Stelle (con una parte dei media compiacenti) attaccarono ad alzo zero il nostro governo e la nostra esperienza politica per Lodi, per Tempa Rossa, per la Campania, per le banche”.

Il leader di Italia viva è sicuro: “Fu il loro modo di creare il clima per vincere amministrative e referendum. Il sindaco Simone Uggetti, ma anche i ministri Federica Guidi, Maria Elena Boschi, Claudio De Vincenti, consiglieri regionali come Raffaella Paita e Stefano Graziano, accusato ingiustamente di connivenze camorristiche, furono massacrati dalla propaganda grillina”. Lo scritto, poi, diventa ancora più aggressivo. “Il fatto che, dopo cinque anni, Di Maio chieda scusa – spiega Renzi – non ci restituirà il governo e non ci risarcirà dal dolore che hanno dovuto subire soprattutto le nostre famiglie. Ci hanno messo cinque anni per capire che non si fa politica con il giustizialismo. Spero che ci mettano meno per capire che aver aperto la crisi e sostituito Mario Draghi con Giuseppe Conte non era il gesto irresponsabile di folli ma un atto d'amore per l'Italia”.

Alla fine, l’ex presidente del consiglio torna sprezzante. “In ogni caso – aggiunge – noi teniamo tutto a mente: tra quattro o cinque anni ci aspettiamo qualche lettera di scusa su Open, scommettiamo? E, prima o poi, diranno che cambiare i poteri delle regioni non era una cattiva idea, che il JobsAct ha prodotto un milione di posti di lavoro, che Industria 4.0 non era così male, che le leggi sociali e sui diritti civili sono state un passo in avanti. Basta saper aspettare e conservare sempre un grande sorriso, amici”. In conclusione Renzi commenta il gesto di Di Maio: “Certo che noi accettiamo le scuse. Noi collezioniamo sogni, non rancori.

E vedrete che il meglio deve ancora arrivare”.

Commenti