Respinge le avance dell'amico, viene presa a calci sul volto. Processato per direttissima, è stato condannato a otto mesi di carcere, pena sospesa, il giovane turista norvegese di 21 anni che sabato sera ha ferito gravemente una connazionale di 22 anni a Campo de' Fiori. A ricostruire la storia, i carabinieri. I due, in vacanza a Roma con una coppia di amici, cenano in un ristorante nella zona di via dei Giubbonari. Sono passate le 23,30, dopo aver mangiato si alzano per fare una passeggiata, i loro amici restano al tavolo a chiacchierare. Fanno qualche metro, arrivano al vicolo delle Grotte. Il giovane «ci prova» insistentemente con l'amica. Lei non ci sta. «Era sempre nervosa, non si divertiva, quando le ho chiesto perché stesse così mi ha preso a schiaffi - si giustifica in aula davanti al giudice il 21enne, ammettendo le sue colpe - Quando siamo usciti dal locale abbiamo continuato a discutere, a quel punto l'ho spinta a terra e le ho dato un calcio».
Di fatto il ragazzo, di origine irachena, diventa una furia. Come spiega lui stesso, la spintona, la fa cadere sui sanpietrini. Poi le sferra un calcio violentissimo sul viso. «Era una maschera di sangue» mettono a verbale i testimoni che soccorrono la ragazza. Ha il setto nasale fratturato la poveretta, tanto che un'ambulanza la trasporta al vicino ospedale Santo Spirito. Gli esami radiologici mostrano fratture scomposte al setto nasale tanto da essere ricoverata e sottoposta a un intervento chirurgico maxillofacciale. Un mese la prognosi.
È l'ennesima storia di violenza nei confronti di una donna accaduta nella capitale. I quattro arrivano a Roma la settimana scorsa per trascorrere qualche giorno di vacanza nella Città eterna. Fra i due non c'è nulla, solo amici. Ma al ragazzo non basta e quando lei rifiuta di abbracciarlo, lui si trasforma in una belva. Complice, probabilmente, un bicchiere di troppo, la colpisce davanti a decine di persone, poi si allontana lasciandola sanguinante sul selciato. I carabinieri arrivano in pochi minuti. Battono palmo a palmo tutte le stradine del Ghetto, rintracciano il ragazzo, lo ammanettano. In caserma gli amici norvegesi, l'altra coppia, collaborano con i militari per chiarire la vicenda.
Domenica mattina per il giovane viene emesso il fermo di pg, convalidato ieri dal giudice, per lesioni personali aggravate dai futili motivi. Incensurato, dopo un accordo fra le parti, pm e difesa d'ufficio, la sentenza è 8 mesi con sospensione di pena per l'aggressore. Il primo agosto alla stazione di Trastevere un uomo di 47 anni ha colpito la compagna più volte con un coltello.
Soccorsa da un passante, la poveretta viene trasportata in gravissime condizioni in ospedale, dov'è tuttora ricoverata in prognosi riservata. L'uomo, arrestato il giorno dopo dalla squadra mobile romana, è accusato di tentato omicidio aggravato e rinchiuso nel carcere di Regina Coeli.
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