Resta il limite al contante Pos, revisione sulle multe

Resta il limite al contante Pos, revisione sulle multe

Unica certezza, la web tax ci sarà. Ieri sera, mentre erano in corso i vertici tra il premier Giuseppe Conte, il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri e le delegazioni di M5s, Pd e Iv, dal ministero dell'Economia arrivava la precisazione che se nell'ennesima bozza di decreto fiscale (il provvedimento approvato la settimana scorsa dal governo con la formula del «salvo intese») non c'è è solo perché sarà inserita nella Legge di bilancio.

Un pezzo importante della manovra, visto che sono attese entrate per 700 milioni di euro. Confermata la stretta sul contante (il limite a 2.000 euro il prossimo anno e a 1.000 nel 2022) e le misure per evitare l'elusione dell'Iva sulle automobili acquistate all'estero.

Ma nella bozza del decreto c'è anche una novità che riguarda l'autotrasporto. L'attesa (e temuta) stretta fiscale sui rimborsi per i carburanti c'è, ma in una versione diversa rispetto a quelle attesa. La norma, nello specifico, introduce un paletto per la determinazione dell'importo massimo rimborsabile, fissato in un litro di gasolio, consumato da ciascuno dei veicoli che possono beneficiare dell'agevolazione, per ogni chilometro percorso. Attualmente, invece, è riconosciuto per l'intero quantitativo di gasolio consumato.

Le nuove entrate attese non sono molte, intorno a 65 milioni all'anno a regime. Se la novità sarà confermata, le associazioni di categoria come Conftrasporto dovranno valutarla e giudicare se si tratta di un passo verso la loro richiesta di premiare i mezzi meno inquinanti.

Ma ieri è stata soprattutto la giornata delle trattative sui paletti politici di M5s e Iv sul merito della legge di Bilancio 2020. Le tre richieste del Movimento 5 stelle, ribadite negli ultimi giorni con forza dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, sono l'inasprimento delle pene per gli evasori, un alleggerimento delle sanzioni per i commercianti che non usano i Pos (cioè gli apparecchi per i pagamenti con carte) e una marcia indietro sulla flat tax al 15% sulle partite Iva.

Il ministero dell'Economia ha previsto il regime analitico per la determinazione dei redditi ai quali si può applicare la flat tax oggi in vigore. Una stretta che si può tradurre in un costo extra di circa 500 euro per fatturati di 50mila euro.

Strada in discesa per gli ultimi due punti, più complesso il primo, visto che la stretta giustizialista sul fisco piace a pochi anche dentro la maggioranza.

Più difficile accontentare Italia viva di Matteo Renzi. La richiesta di eliminare Quota 100, cioè la pensione anticipata sperimentale per i 62enni con 38 anni di contributi, è politicamente indigesta e anche difficile da attuare tecnicamente. Tra gli obiettivi più realistici del partito appena nato, c'è un rafforzamento degli sgravi sul lavoro, in particolare quello giovanile.

Poi, soprattutto, il ritorno alla aliquota del 10% (e non al 12,5% previsto dal Documento programmatico di bilancio) per gli affitti a canone concordato. Su questa misura è tornata all'attacco Confedilizia con una lettera indirizzata al premier Giuseppe Conte. «Il governo - si legge nella missiva - ripensi al suo proposito, consentendo alle locazioni a canone calmierato di non subire contraccolpi negativi».

In difesa della cedolare secca per gli affitti concordati dalle associazioni di proprietari e degli inquilini si sono espressi anche sindacati. Iv, all'inizio scettica, ha incluso il ritorno al regime sperimentale tra le sue richieste e su questo fronte anche il M5s ha fatto sapere di vedere di buon occhio una modifica.

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